lettera a Lucia Annunziata, la Stampa 4/4/2009, 4 aprile 2009
LETTERE
Brunetta sa come bucare l’attenzione dei media -
Il ministro Brunetta, «dall’alto» della sua prosopopea, ha mai provato a dover sbrigare delle incombenze per i suoi figli? La risposta me la do da sola. No, perché figli non ne ha. Si perde in media dalle 2 alle 4 ore al giorno sempre rigorosamente al mattino - Asl, vaccinazioni, Caf, ricevimento parenti, ritiro analisi mediche, medici vari, anagrafe, commissariato per carte bianche e documenti, quando non ti svaligiano l’appartamento, allora lì diventa dura: ci aggiungi anche l’assicurazione, il fabbro, i carabinieri, il vetraio, i periti dell’assicurazione, devi stare in casa con la porta sfondata, se non hai una nonna, mamma, zia, sorella, guardia del corpo o maggiordomo a piantonare la casa fino ai primi rimedi. In più c’è l’assistenza ai genitori anziani, se hai la fortuna di averne ancora, o ai figli piccoli.
Tenendo anche conto che in questo paese i servizi non sono come in Svizzera: e quindi aggiungici mezzi di trasporto sovraffollati, in ritardo, inesistenti, se usi la bici anche i ladri di biciclette... Si vede di quanto senso di realtà sia provvisto il nostro Renato. Uffici sovraffollati, code interminabili ovunque! Tutto sulle spalle delle donne, che passano anche per fannullone e truffatrici, mentre i suoi amici socialisti sono sempre stati notoriamente degli stinchi di santo!
Ho capito la manovra di Brunetta! La pensione non ce la vuole proprio dare. Ci vuole fare schiattare di infarto, così se la prendono solo i suoi amici socialisti andati con tre pensioni, di cui molte baby, che hanno ancora tante energie per candidarsi ovunque e per impartire lezioni di moralità e sacrificio.
FLAVIA DELLA VALLE
Brunetta è riuscito a far arrabbiare persino il ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna. E, dietro le spalle larghe di questo ministro donna, almeno ora saremo tutte più libere di lamentarci del Brunetta stesso. Devo aggiungere che già in passato ho toccato l’argomento e spesso ho detto di non preoccuparsi più di tanto delle iperboli verbali del ministro. Lo confessa sovente lui stesso con semplicità: so come bucare l’attenzione dei media, dice. Infatti la sua è stata la battaglia mediatica che più ha riscosso successo in tutta la ampia galassia del Pdl. Lo dicono i dati di gradimento politico. Ma ha vinto la battaglia di aver realizzato tutte le promesse fatte? Qualcuna sì, ma molte altre no. Sui fannulloni non si vede nulla all’orizzonte. Né sulle pensioni per le donne. Prendiamo dunque il ministro Brunetta per quel che mi pare sia: un uomo che ama provocare discussioni, sollevare temi nascosti sotto un velo di perbenismo, e appellarsi alle opinioni di una parte della maggioranza silenziosa.
Concludo, tuttavia, con una domanda a lei, cara lettrice: che c’entrano con tutto questo i socialisti? Possiamo dire che tutti loro non erano «uno stinco di santo»? Vale ancora, oggi, la categoria socialisti-ladri?