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 2009  aprile 09 Giovedì calendario

E noi futuristi non viviamo un giorno senza sesso. A cent’anni dalla nascita del Futurismo, Marella Caracciolo Chia ha scritto Una parentesi luminosa sul movimento intellettuale il cui capo storico è Filippo Tommaso Marinetti

E noi futuristi non viviamo un giorno senza sesso. A cent’anni dalla nascita del Futurismo, Marella Caracciolo Chia ha scritto Una parentesi luminosa sul movimento intellettuale il cui capo storico è Filippo Tommaso Marinetti. Qui, in ordine alfabetico, i punti cardine ai quali ha senso ispirarsi ancora oggi. Asimmetria. L’asimmetria è vitalità e fantasia. Le scarpe devono essere diverse, per forma e per colore. Come i calzini: uno rosso e uno verde o uno giallo e uno viola. Autarchia. «Ogni donna bella, lasciando alle anziane e alle brutte il lusso come unica difesa, deve inventare una sua foggia di vestito e tagliarla da sé, facendo così del suo corpo una sorta di poema vivente». Infatti «1’ossessionante passione delle stoffe e dei gioielli spegne nella donna la sana irruenza del sangue e crea in lei una vera libidine di sete, velluti e gioielli». Camminare. Non si passeggia più, si corre o si marcia. Colore. Basta con le svenevolezze "antidinamiche’’ della Belle Epoque. Filippo Tommaso Marinetti: «Bisogna inventare il vestito futurista allegrisssssssssssimo insolente acceso di colori iridati dinamico nelle linee semplice e soprattutto di breve durata allo scopo di accrescere attività industriali». Un modello? Sonia Delaunay: tailleur viola, cintura viola e verde, una camicetta divisa in zone di colori vivi, rosa, arancione, blu, rosso. Le stoffe? Panno, taffettà, tulle, cotone felpato, seta marezzata e seta pesante giustapposte. Un altro? Le camicie di un provocatorio giallo canarino di Majakovskji. Cucina. Basta con gli spaghetti che rammolliscono gli italiani. Viva il riso, l’agrodolce e tutti i contrasti: noce di vitello e assenzio, banana e groviera, aringa e gelatina di fragola. Ironia. Una sera 1’irresistibile Valentine de Saint-Point si presenta in un abito aderentissimo decorato di cardi metallici. Un ministro le chiede: «Che piante sono quelle ricamate sul vostro abito inesistente?». «Dei cardi». «Come mai?». «Per attirare gli asini». Mobili. La vivacità dei colori lotta con la geometricità delle forme. I mobili oltre a essere pratici, comodi, utili, eleganti, iridescenti, economici e soprattutto IGIENICI, devono essere parlanti, allegri e non romperanno le scatole. Modernità. Amare tutto ciò che è moderno: velocità, tecnologia e industria. Movimento. Basta con la lentezza: «Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido. Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma appare e scompare incessantemente». Quindi bisogna «creare un’arte del divenire, del deperibile, del transitorio, dell’effimero». Parlare. In modo aggressivo, impetuoso, paradossale. Sesso. Il futurista è insaziabile. Marinetti: «Non posso vivere più di 1 giorno senza una donna!». Bando ai fronzoli e ai preliminari: «Possedere una donna non è strofinarsi contro di essa, ma penetrarla» perché «non vi è di naturale e di importante che il coito il quale ha per scopo il futurismo della specie». L’autrice del Manifesto futurista della lussuria, Valentine de Saint-Point, non ha dubbi: «L’amore è un valore obsoleto e deve essere sostituito dal desiderio. La donna deve ritrovare la sua natura istintiva e dominatrice. Per la futurista «la lussuria è una forza contro l’equivoco dell’amore e di ogni sentimentalismo. Basta con le donne piovre dei focolari che coi loro tentacoli esauriscono il sangue degli uomini… la donna non è saggia, non è pacifista, non è buona». Scrivere. Bisogna distruggere la sintassi disponendo i sostantivi a caso... si deve abolire l’aggettivo, l’avverbio e la punteggiatura! Trucco. Le donne devono «tingersi il décolleté, le braccia e i capelli in tutti i colori come mezzi di seduzione. Capelli verdi, braccia violette, décolleté azzurro, chignon arancione». Tuta. Nel 1920 Thayaht inventa per i futuristi di ambo i sessi la tuta, «sana reazione alla mania del del lusso e dello sperpero», un indumento in grado di sostituire l’intero guardaroba, «adatto per ogni occasione e tutte le stagioni». Vino. E’ la benzina della vita: «II vino è bevanda dinamica, che contiene il carburante-uomo e il carburante-motore». Violenza. La violenza contro i passatisti è salutare. Marinetti non esita a passare dalle parole agli atti, schiaffeggia un critico e, dando un calcio a un principe, perde una scarpa da sera di vernice.