Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  novembre 26 Mercoledì calendario

I GUAI DI BOTERO

& C. CON LE TASSE

botero_th_hpIn Italia l’opera d’arte può essere equiparata ad un prodotto di fabbrica e sottostare a provvedimenti diversi da quelli dei beni intelletuali

botero_operaC’è un piccolo paese in Versilia, Pietrasanta, che negli ultimi vent’anni è diventato il buen retiro per molti artisti internazionali come Fernando Botero, Igor Mitoraj, Kan Yasuda, Ivan Theimer e Marc Quinn. L’incanto del luogo è stato rotto in novembre da un’indagine della Guardia di finanza di Lucca che ha contestato a Botero, scultore e pittore colombiano famoso per i volumi tondeggianti delle sue figure, un’omissione nella dichiarazione dei redditi e imposte per l’ammontare di 7 milioni di euro nel quinquennio 2003-2007.
Sono sottoposti ad accertamenti anche gli scultori Mitoraj e Yasuda. Quelli del fisco sostengono che i molti artisti stranieri della Versilia sono da considerarsi, per le tasse, italiani. Come mai? Perché con la loro attività hanno impiantato in Italia una specie di azienda, cioè realizzano un attività stabile che consiste nella vendita di un bene fisico (scultura o quadro).
Non importa, fiscalmente parlando, che all’interno di questo bene vi sia un valore artistico. In altri termini: nel caso ipotizzato dalla Guardia di Finanza di Lucca, se è possibile ravvisare una «stabile organizzazione di impresa» il tratto fiscale prevalente diventa quello dell’imprenditore commerciale vero e proprio. Cioè per il fisco l’artista diventa un imprenditore che produce reddito di impresa se può contare su un luogo fisico dove svolge la sua attività, su dei collaboratori e su un’organizzazione stabile.

Inoltre, i redditi da attività artistiche e sportive svolte da non residenti si devono considerare prodotti in Italia se le prestazioni da cui derivano avvengono in Italia. Se l’artista straniero non ha stabile organizzazione in Italia, è tassato con la ritenuta alla fonte del 30% sul compenso lordo, a titolo di imposta. Se invece c’è la stabile organizzazione di impresa, non si applica la ritenuta, ma dovra essere l’azienda stessa a dichiarare i redditi, da assoggettare a Ires e Irap.
afp1212122Ora, Fernando Botero si difende affermando di avere la residenza nel Principato di Monaco e di passare in Italia solo due mesi all’anno: «Vengo in Toscana solo in luglio e agosto, dando lavoro a fonderie e laboratori del posto. Quella che è stata fatta è un’indagine non solo nei miei confronti, ma di tutti gli artisti stranieri che lavorano in Italia».

In realtà oltre all’accusa di maxi-evasione, per cui rischia da uno a tre anni di carcere, gli viene contestata anche la compravendita di una villa a Pietrasanta per un milione e 200 mila euro, di cui sarebbero stati occultati circa 607 mila euro. Probabilmente i suoi guai con il fisco lo terrano lontano per un pò dalle colline toscane.
Ora, Fernando Botero si difende affermando di avere la residenza nel Principato di Monaco e di passare in Italia solo due mesi all’anno: «Vengo in Toscana solo in luglio e agosto, dando lavoro a fonderie e laboratori del posto.

Quella che è stata fatta è un’indagine non solo nei miei confronti, ma di tutti gli artisti stranieri che lavorano in Italia». In realtà oltre all’accusa di maxi-evasione, per cui rischia da uno a tre anni di carcere, gli viene contestata anche la compravendita di una villa a Pietrasanta per un milione e 200 mila euro, di cui sarebbero stati occultati circa 607 mila euro. Probabilmente i suoi guai con il fisco lo terrano lontano per un pò dalle colline toscane.