Giorgio Dell’Arti, 06/11/2008, 6 novembre 2008
Tags : Anno 1901. Raggruppati per paesi. Stati Uniti
Appunti del 6 novembre 2008. «Ognuno di noi ha a disposizione dalle 50 mila alle 150 mila ore d’esposizione al sole in tutta la vita
Appunti del 6 novembre 2008. «Ognuno di noi ha a disposizione dalle 50 mila alle 150 mila ore d’esposizione al sole in tutta la vita. Esaurito il proprio bagaglio, appariranno i primi danni cutanei» (Jean-Noel Thorel, creatore dell’istituto francese Esthederm, a proposito degli effetti negativi dell’abbronzatura). Per comprare titoli di multinazionali non blue-chip (’small cap”) sarà bene seguire le seguenti regole: - non prenderne una sola (’diversificare”) - badare che la società abbia soldi in cassa - badare che qualche grosso nome (’investitori istituzionali”) ci abbia investito sopra - non perdere d’occhio i soliti valori, solidità di fondo, trend del mercato in quel particolare comparto, ecc. Al 17 maggio 2008, i dati Bloomberg mostravano che, dall’inizio dell’anno, hanno performato tra le small-caps: Landi Renzo (componentistica auto, +58%), Fiera Milano (servizi commerciali, +47,24), Actelios (energia alternativa, +17,85), ecc. Per evitare di fare la fila quando si visita la Tour Eiffel bisogna seguire uno dei seguenti cinque metodi: 1 - Salire a piedi 2 - Dotarsi della tessera di giornalista o artista professionista 3 - Aggregarsi a un qualche gruppo (per esempio www.paris.trip) 4 - Prenotare la sala Eiffel al primo piano (300 metri quadri, costo minimo 3.800 euro) 5 - Andare al Jules Vernes, il due stelle del secondo piano, che ha un ascensore privato (menu di mezzogiorno a 75 euro). Per le celebrazioni dell’anno prossimo (120 anni) sarà allestita una piattaforma in acciaio che raddoppierà la superficie della terrazza permettendo a molte più persone di spaziare con lo sguardo sulla Ville Lumière. Lo scorso 10 maggio ha riaperto il Plaza di New York, che adesso appartiene alla Khc del principe saudita Alwaleed bin Talal bin Abdulaziz Alsaud. Rubinetteria Sherle Wagner, placcata in oro a 24 carati, area shopping su sei livelli, champagne bar, ecc. Lo stile Luigi XV è rimasto intatto. La Royal Plaza Suite, con tre camere da letto, costa 20 mila dollari a notte. Leandro Rizzuto, italoamericano, vive in un ranch del Wisconsin di mille ettari oppure in un resort a cinque stelle dei Caraibi, lussi da miliardario ecc. Ha fatto i soldi vendendo bigodini. Il padre, che si chiamava Nicola e veniva da Giuliana, paese a 30 chilometri da Corleone, arrivato a New York prese il nome di Julian e sposò una Josephine che era sbarcata a 15 anni da Castelvetrano e aveva un negozio di parrucchiere sulla Quinta. Guardando il lavoro della moglie, gli venne l’idea che rotolini di cartone o di plastica, forniti di elastico, avrebbero fatto ricci i capelli delle donne. Si eccita, apre un laboratorio in uno scantinato di Brooklin, costringe il figlio a vendere la macchina per mettere insieme il capitale, fonda quindi la Continental Hair Product, oggi Conair Corporation. Nel 1961 inventa il phon a pistola, e manda in soffitta il vecchio apparecchio degli anni Venti che, per problemi di flusso scarso, scaldava troppo e asciugava poco. Nel 1972 la Conair fattura 12 milioni di dollari. Il problema è che si vende solo ai parrucchieri, mentre il vero business consiste nel piazzare il prodotto tra i consumatori. Nicola-Julian intanto è morto, Leandro quota l’azienda all’over-the counter - una specie di mercato secondario - e raccoglie 8 dollari e 75 per azione. Il titolo va a ruba. Poi compra fabbriche di componenti elettriche da viaggio, fabbriche di attrezzi da ginnastica da fare in casa, sposta la produzione in Cina fin dal 1984 e la fa controllare da 600 ispettori, i manager sono sempre quelli da trent’anni, si ricompra le azioni con un’Opa perché non vuole farsi limitare da Wall Street, adesso vuole portare la percentuale delle esportazioni dal 30 al 50%, ecc. «I mercati possono rimanere irrazionali più a lungo di quanto tu possa rimanere liquido» (John Maynard Keynes). Gheddafi ha cominciato nel 1984 la costruzione del Grand Omar Mukhtar Reservoir, il secondo bacino artificiale del pianeta, detto l’’ottava meraviglia del mondo”. Da qui parte il ”Grande Fiume Artificiale”, duemila chilometri di tubi larghi quattro metri (ci passa un tir) che pigliano l’acqua da 1.300 pozzi dello Jebel al-Hasawinah e dello As Sarir e la trasportano attraverso il deserto fino alla costa. Sei milioni di litri d’acqua al giorno, il più lungo acquedotto della Terra. I pozzi stanno molti chilometri sotto terra, si sono formati tra 20 e 40 mila anni fa, quando sul Sahara pioveva parecchio. Occupano 350 mila chilometri cubici, fanno parte del bacino di acqua fossile di Kufra. Quattordici miliardi di dollari, tutti messi dalla Libia. Costruzione arrivata poco oltre la metà. Costo finale: 25 miliardi di dollari. Pil annuo della Libia: 35 miliardi. Abitanti della Libia: 6 milioni. L’acqua resa disponibile dal Grande Fiume Artificiale sarà sufficiente per i prossimi 14 mila anni. Standard and Poor’s ha innalzato il rating del Brasile a BB+, che lo fa entrare ufficialmente nel novero dei pagatori affidabili. Tra le ragioni di questa promozione: l’avere ormai in generale più crediti che debiti e soprattutto le prospezioni della Petrobas che al largo delle celebri spiagge brasiliane, a profondità abissali e sotto uno strato di sale - dunque carissimo da estrarre -, avrebbe trovato petrolio sufficiente per molti decenni a venire. Il Paese diverrebbe così un grande esportatore proprio negli anni in cui, sul continente americano, si esaurirebbero quasi completamente le riserve di Stati Uniti e Messico. La Cina ha annunciato progetti per trattare un milione di metri cubi d’acqua fin dal 2010, con l’obiettivo di arrivare a 3 milioni di metri cubi nel 2020. ”Trattare” in questo caso significa prendere l’acqua del mare e togliere il sale. Nel distretto giudiziario di Brescia (che copre metà della Lombardia) l’86 per cento del totale delle sentenze riguarda cause in cui degli automobilisti hanno fatto opposizione a una multa. Brescia guida la classifica di questi contenziosi, seguita da Bologna (85%), Firenze (80), Roma (78), Milano (66). Quattro volte su cinque vince l’automobilista. Il sindaco ha proposto ai cittadini di Los Angeles che per bere, cucinare o lavarsi si adoperi acqua di fogna filtrata e trattata con agenti chimici. Al vaglio anche multe per chi spreca troppa acqua per lavare l’auto o innaffiare il giardino. Jeremy Rifkin ha calcolato che l’insieme degli elettrodomestici di cui è dotata una qualunque casa americana produce un’energia pari a quella di 58 schiavi che lavorassero 24 ore al giorno. Storia della lampadina che sta accesa ininterrottamente dal gennaio 1901. Caserma dei pompieri di Livermore, in California, 4555 di East Street. Bulbo da 4 watt, appeso al soffitto con un filo da 60 centimetri. Nessuno capisce perché resiste tanto: assemblaggio perfetto? bassa temperatura? il filamento di carbonio è molto spesso? I vigili del fuoco si sono divertiti per anni a bersagliarla di palline di carta, la sfioravano per scaramanzia quando venivano chiamati per qualche incendio, le loro mogli andavano ad accarezzarla se restavano incinte, ecc. Adesso è proibito toccarla. La spensero a un certo punto per 22 minuti per appenderla più in alto, e allora la città di Forth Worth (Texas) chiese a quelli del Guinness di cancellare il record, dato che loro, nel loro teatro, hanno una lampadina accesa da 88 anni. Ricorso respinto. Se nelle case europee venissero sostituiti i 188 milioni di elettrodomestici che hanno superato i dieci anni, si realizzerebbe un risparmio di elettricità pari a 44 miliardi di chilowattora, cioè a 22 milioni di tonnellate di anidride carbonica, il 6 per cento degli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto. Un impianto di dissalazione costa poco meno di una centrale nucleare. Per quello Ashkelaton in Israele si sono spesi a suo tempo 250 milioni di dollari, ma c’è adesso un progetto per costruirne uno nuovo da due miliardi (valore di mezzo reattore nucleare). Gli impianti di dissalazione funzionano poi con una quantità enorme di energia. Quello di Carboneras in Spagna consuma da solo un terzo di tutta l’energia della sua regione, l’Almeria. Per cui potrebbe esserci, tra qualche anno, il dilemma tra permettere l’accensione della luce nelle case o consentire all’acqua di scorrere dai rubinetti. Altro metodo: catturare un iceberg, coprirlo di kevlar per limitarne la liquefazione e trascinarlo fino alla costa. Durante il viaggio non se ne perde più del 20 per cento. Attuale produzione di petrolio dell’Eni in Val d’Agri (Basilicata): 85 mila barili al giorno. Non è ancora a regime. Quando sarà a regime la produzione salirà a 105 mila barili. Un altro giacimento sta a Tempa Rossa, nella Valle del Sauro. Qui la concessione è della Total (al 50% con Shell ed Exxon, che hanno ciascuna il 25), che ha già investito 250 milioni di euro e ne metterà altri 800. Le estrazioni cominceranno nel 2012, tra un mese aprirà il cantiere per preparare l’area, costruire le strade, il centro oli, il deposito di stoccaggio del Gpl a Corleto e Guardia Perticara, ecc. Nel frattempo bisognerà formare il personale. Total prevede di estrarre a regime 50 mila barili al giorno e 350 mila metri cubi di gas. La Regione Basilicata ha ottenuto per la concessione, tra l’altro, la fornitura gratuita di tutto il gas naturale estraibile con un minimo garantito di 750 milioni di metri cubi.