Paola: mi separo da Chiara e punto sulla musica nera di Andrea Laffranchi, Corriere della Sera, 5/1/2008, pag. 37, 5 gennaio 2008
PAOLA: MI SEPARO DA CHIARA E PUNTO SULLA MUSICA NERA
Paola senza Chiara. Dopo 12 anni di carriera in coppia, la più piccola delle sorelle Iezzi sceglie di andare da sola. Il 16 gennaio sarà nei negozi «Alone», un ep con l’omonimo singolo in inglese, la versione italiana «Io mi perdono» con un testo scritto da Niccolò Agliardi, due remix del brano e la cover di «Wrapped Around Your Finger» dei Police.
Nessuna lite in famiglia. Le due sorelle erano assieme la notte di San Silvestro in diretta su Raiuno ospiti di Carlo Conti, ma ora Paola ci prova senza l’altra metà della sua vita. « una separazione di cui sentivo il bisogno, una sana pausa. Quando ci tornerà la voglia di fare cose come Paola&Chiara le faremo. Abbiamo appena concluso la promozione dell’ultimo album e le ho detto che avrei approfittato del momento libero: è contenta», spiega la mora.
Il titolo della canzone, la traduzione significa «sola», è un manifesto. « un brano che ho scritto in un momento di crisi e angoscia due anni fa – ricorda ”. Questo lavoro mi aveva stancato e mi chiedevo se continuare ancora. E poi stavo chiudendo una relazione durata 5 anni che mi aveva messo alla prova. Mi sentivo abbandonata e il testo è quasi una preghiera a qualcuno che ti possa aiutare a trovare una direzione. Ne è venuta una canzone molto personale e della quale ero molto gelosa».
Lei e Chiara sempre assieme. Dalla gavetta come coriste degli 883, al debutto nel 1996, dalla vittoria di Sanremo Giovani ’97 con «Amici come prima» all’enorme successo di «Vamos a Bailar», tormentone dell’estate 2000, fino al deterioramento dei rapporti con la Sony, la loro casa discografica dalla quale si sono sentite trascurate («Nel Sanremo 2005 ci hanno abbandonate, preferivano impegnarsi su altri fronti ») che nel 2007 le ha portate a pubblicare con un’etichetta da loro stesse fondata il settimo album «Win the Game». Quasi come tagliare il cordone ombelicale. Pro e contro? «In coppia hai il vantaggio di dividere i compiti, ma anche il fatto che in ogni decisione presa perché tu hai convinto l’altro ti fa sentire doppiamente responsabile. Da sola ti devi emancipare e maturare. Ho sempre fatto i conti con un personaggio doppio ora li devo fare con me stessa».
Cosa le mancherà del binomio?
«Sarà dura sul palco dove c’era sintonia e spesso scherzavamo e nei dopo concerti che, con la solitudine che ti coglie in albergo, sono momenti drammatici per molti artisti. In studio invece è più facile supplire alla mancanza di qualcuno». E con la voce come ha fatto? In sette album in coppia non esiste una canzone senza la presenza di entrambe... «Mi sono riappropriata del mio amore per la musica black che prima non era molto espressa. Sono sempre stata una fan di Michael Jackson, i suoi dischi storici mi fanno piangere ma lasciamo stare la vita privata, Marvin Gaye, gli artisti Motown e George Michael che è bianco ma la sua voce tocca il cuore».
Per il lancio del progetto, tutto a impatto zero grazie a un progetto di riforestazione in Costa Rica, sarebbe stato perfetto tornare a Sanremo. «Ho preferito non farlo perché sarebbe stato come tornare in quei meccanismi dai quali volevo fuggire. Ci hanno chiesto di andare come madrine di qualche giovane ma abbiamo rifiutato. Mi piacerebbe andarci di nuovo se lo presentasse Carlo Conti. Lui, a metà fra personaggio popolare e gentiluomo, riesce in quello che non viene bene ad altri: fare audience con la musica».