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 2008  ottobre 25 Sabato calendario

Penso che la domanda sul futuro sarà capire se andiamo incontro a inflazione o deflazione, e quindi adattare i propri portafogli alla tendenza giusta

Penso che la domanda sul futuro sarà capire se andiamo incontro a inflazione o deflazione, e quindi adattare i propri portafogli alla tendenza giusta. L’abbassamento dei tassi d’interesse e l’ammissione forzata di moneta per risolvere la crisi produrrà inflazione? Nel caso, lesempio del Giappone, che per combattere la crisi degli anni 90, ha usato le stesse armi della Fed e Bce, cosa ha prodotto a livello di inflazione e valore dello yen? Carlo Casati Ha prodotto deflazione e yen debole. Ma starei attento a fare paragoni fra quanto accadde sul finire degli anni Ottanta in Giappone rispetto al presente. Ciò non significa che non rischiamo di fare la stessa fine, ma le differenze attengono proprio alle ricette con cui stanno reagendo le banche centrali e gli Stati in Occcidente, rispetto a quello che fece il Sol Levante. vero, anche lì ci fu una colossale bolla immobiliare, bastio ricordare che erano diventati di moda i mjtui a 100 anni (in Europa ci fermiamo a un massimo di 40, a parte la Spagna con 50). Il mercato azionario conobbe un picco, con il Nikkei 225 intorno ai 40 mila punti, dopo essere salito per qiuasi dieci anni di nfila. Negli anni precedenti al crollo lo yen era diventato una moneta fortissima. In realtà a essere fortissima era tutta l’economia giapponese, e c’era chi profetizzava (sbagliando) un rapido sorpasso verso quella Usa. Oggi il Nikkei viaggia molto più in basse. Per l’esdattezza mnei giorni scorsi è precipitato a 7.650. Si figuri quei poveri giapponesi che hanno fatto i cassettisti. Il Giappone cadde in una severissima deflazione, con la domanda sui consumi assolutamente bloccata. E a nulla sono serviti per anni gli aiuti pubblici, come il fatto di mettere il denato a costo zero o costruire autostrade inutilki, fino a portare il del debito del Paese al 180% del éPil. Alla base del fallimento della ricetta vi fu ancje il fatto che le banche non fecero pulizia e tennero per anni la polvere sotto il tappeto. Nel Sol Levante fallire è di per sé un disonore,. In America è quasi considerasta una virtù: vuol dire che sai osare. Ma a parte la psicologia dei popoli si può solo auspicare che stavolta non ci si avviti in una recessione-depressione (deflattiva) oppure in un impazzimento dei prezzi (superinflazione), come avvenne in Germania negli anni Trenta. L’argomento è complesso, ne riparleremo Claudio Kaufmann