Financial Times, 20 dicembre 2008, 20 dicembre 2008
Aleksander Lebedev, uno dei più severi critici dell’amministrazione del Cremlino, rischia di perdere il 25% di Aeroflot se la National Reserve Bank, come sembra, non riuscirà ad ottenere aiuti di Stato
Aleksander Lebedev, uno dei più severi critici dell’amministrazione del Cremlino, rischia di perdere il 25% di Aeroflot se la National Reserve Bank, come sembra, non riuscirà ad ottenere aiuti di Stato. Lebedev controlla la Novaya Gazeta, uno dei pochi giornali russi che critica ancora il governo, ed è il primo socio privato di Aeroflot. La Nrb ha chiesto alla Veb (la banca di stato russa) un prestito da 130 milioni di dollari per potere rimborsare una quota di un prestito da 400 milioni di dollari ottenuto l’anno scorso da Deutsche Bank, in cambio del 25% di Aeroflot come pegno. Il valore delle azioni del vettore russo è crollato dell’80% dal maggio di quest’anno e la banca tedesca ora chiede a Lebedev di rientrare dal suo debito. Ma la Veb non sta aiutando la Nrb, nonostante quei 130 milioni di dollari siano poca cosa, per la banca centrale, rispetto ai 2 miliardi concessi a Alfa Bank, ai 4,5 miliardi dati a Russian Aluminium e ai 50 miliardi totali che l’istituto centrale ha ottenuto dal governo per eventuali piani di salvataggio di aziende. Se quel 25% di Aeroflot dovesse essere messo sul mercato da Deutsche Bank, i compratori non mancherebbero: tra i candidati c’è anche Sergei Chemezov, amico di Putin alla guida della statale Russian Technologies, che punta a sviluppare, con l’aiuto del premier, Russian Airlines, una grossa compagnia capace di competere con i vettori internazionali. A chi gli chiede se pensa che ci sia la politica dietro il temporeggiare della bacna centrale Lebedev si rifiuta di rispondere: ”E io che ne so?”.