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 2008  dicembre 19 Venerdì calendario

INDIA-PAKISTAN, NIENTE CRICKET

Da ieri pomeriggio lo scontro diplomatico tra India e Pakistan innescato dagli attacchi a Mumbai ha preso una piega non inattesa, ma temuta. La colpa non è del presidente pakistano Asif Ali Zardari che ha dichiarato alla Bbc di non avere ancora visto le prove che i terroristi erano suoi connazionali. E nemmeno del recente sconfinamento di una pattuglia di bombardieri indiani che ha costretto l’aeronautica di Islamabad a fare alzare in volo i propri caccia per paura di un attacco.
A dare il senso di quanto stia diventando seria l’impasse diplomatica tra le due potenze atomiche ci ha pensato il Board of Control fer Cricket in India (Bcci) quando ieri pomeriggio ha annunciato la cancellazione del tour che a gennaio avrebbe dovuto portare oltre confine la propria nazionale. Non solo perché salteranno incontri che avrebbero fruttato al Paese ospitante 20 milioni di dollari tra incassi e diritti tv. Ma soprattutto perché la rinuncia indiana va ad allungare un elenco di tour in Pakistan sospesi, rimandati e cancellati che inizia a somigliare all’embargo a cui venne sottoposto il regime sudafricano a cavallo tra gli anni 70 e 80. Dal 2001 a oggi si sono rifiutati di giocare nella Repubblica islamica neozelandesi, australiani e sudafricani. Oggi tocca agli indiani. Un altro duro colpo per milioni di pakistani che per decenni hanno trovato sul campo di cricket quei motivi di orgoglio che l’alternarsi di governi corrotti e regimi militari gli hanno sempre negato. Non solo. Quello di ieri è un brutto segnale in vista dei mondiali del 2011 in programma in India, Pakistan e Bangladesh. Erano stati pensati per riunire i tre paesi nati, tra inaudite sofferenze, dal disintegrarsi dell’India britannica. Rischiano di diventare la vetrina di quanto siano stati diversi i loro destini.