Vittorio Sabadin, La Stampa 19/12/2008, pagina 45, 19 dicembre 2008
La Stampa, venerdì 19 dicembre 2008 Al numero 5 di Cecil Court, uno dei vicoli più affascinanti di Londra, con i suoi deliziosi negozi di antiche stampe, vecchi volumi e oggetti di antiquariato, esiste da vent’anni una libreria italiana
La Stampa, venerdì 19 dicembre 2008 Al numero 5 di Cecil Court, uno dei vicoli più affascinanti di Londra, con i suoi deliziosi negozi di antiche stampe, vecchi volumi e oggetti di antiquariato, esiste da vent’anni una libreria italiana. La gestisce da più di un decennio Ornella Tarantola, una simpatica signora che è diventata il punto di riferimento della comunità di espatriati che la vanno a trovare per cercare un libro, fare due chiacchiere, bere un bicchiere di prosecco alla presentazione dell’ultima opera di qualche autore. L’Italian Bookshop è anche il luogo ideale - in tempo di strenne natalizie - per scoprire quali libri preferiscono davvero gli italiani, quando sono al riparo dal martellamento del marketing delle case editrici, dalle promozioni e autopromozioni degli autori in televisione e dalle mode passeggere. Bruno Vespa, Lilli Gruber, Federico Moccia sono in bella mostra sugli scaffali e in vetrina, ma nessuno li vuole. Non si vende un solo volume di preti, cardinali, santi e beati, racconta Ornella Tarantola, e se ne va solo qualche Padre Pio. I politici sono totalmente ignorati e l’ultimo libro su Andreotti prende polvere come quelli dei polemisti che in Italia vanno per la maggiore, come Pietrangelo Buttafuoco. Assoluto disinteresse per cantanti e attori, Patty Pravo compresa. Solo Al Bano ha avuto un po’ di successo: una copia venduta. In testa alle classifiche dell’Italian Bookshop c’è invece da un anno Gomorra di Roberto Saviano, le cui vendite sono state rinvigorite dal film uscito recentemente a Londra con grande successo. «Ogni giorno se ne va almeno una copia - dice la signora Tarantola -. Lo comprano anche gli inglesi che stanno imparando l’italiano. interessante, scritto bene e facilmente comprensibile». Tutti - com’era prevedibile - adorano Andrea Camilleri, che come arriva si vende. Non va invece Giorgio Faletti «perché molti dei suoi libri non sono ambientati in Italia e qui risultano quindi meno interessanti». Inaspettatamente ignorata Oriana Fallaci: « poco conosciuta a Londra e un libro come La rabbia e l’orgoglio in un paese come questo susciterebbe qualche perplessità». Scartato - per ora - persino Venuto al mondo della Mazzantini («bello, ma troppo spesso...») c’è un altro libro che continua ad essere venduto da tempo: Talento da svendere di Irene Tinagli pubblicato da Einaudi. «Lo leggono le centinaia di ragazzi brillanti e preparati che non hanno trovato un lavoro in Italia e sono venuti a cercarlo a Londra. Nel libro c’è la loro storia». Vittorio Sabadin