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 2008  dicembre 19 Venerdì calendario

Cambia il portafoglio delle famiglie: più prestiti e mutui, meno risparmio, più disparità. Due diverse indagini, una della Banca d´Italia e una della Bnl passano ai raggi x le risorse degli italiani con risultati sorprendenti

Cambia il portafoglio delle famiglie: più prestiti e mutui, meno risparmio, più disparità. Due diverse indagini, una della Banca d´Italia e una della Bnl passano ai raggi x le risorse degli italiani con risultati sorprendenti. Per esempio: quasi la metà della ricchezza totale è concentrata nelle mani del 10% delle famiglie. Accanto agli squilibri distributivi, c´è l´effetto-crisi: quasi 7 cittadini su 10 non sono in grado di mettere soldi da parte e 4 su 10 fanno fatica a saldare la rata dei propri debiti. Chi riesce a salvare risorse, punta sulla sicurezza e alle turbolenze della Borsa preferisce i Bot e i Cct. Case e terreni assorbono il 60% della ricchezza. Sono tempi duri per tutti. Ma mai come stavolta i numeri, più di tante parole, danno il senso della situazione. La Banca d´Italia informa che la ricchezza delle famiglie italiane regge, grazie alla sostanziale invarianza del valore del patrimonio immobiliare. Si impoverisce però il portafoglio finanziario, per colpa del calo dei corsi azionari: meno 6%, nei primi sei mesi dell´anno e la tendenza è destinata a proseguire di pari passo con la crisi internazionale. Lo stesso studio segnala anche che molte famiglie detengono un livello infimo se non nullo di ricchezza. In cifre: nel 2006 il 50% dei nuclei più poveri si spartiva meno del 10% della ricchezza totale; il 3% delle famiglie aveva una ricchezza negativa, cioè debiti superiori alle attività. Questa quota tuttavia risulta «largamente inferiore» a quella di paesi come Usa, Regno Unito e Francia. Il rapporto Bnl-Einaudi segnala un «forte deterioramento» del risparmio nel 2008 e cita un dato, tra i tanti: la percentuale di chi non riesce a mettere soldi da parte è salita quest´anno al 68%; nel 2007 era al 51. Scende dall´89 al 70% la quota di coloro che considerano «sufficiente» il proprio reddito e aumenta dall´11 al 29,8% la quota di chi lo giudica «insufficiente». Solo il 3,8% è soddisfatto, contro il 12,8% dello scorso anno. L´indagine nota che il «non risparmio» è un risultato congiunturale, una «conseguenza subita, non una scelta». Più in generale, la Banca d´Italia calcola che nel 2007 a prezzi costanti la crescita della ricchezza complessiva rispetto al 2006 risulta pari all´1,7% (circa 139 miliardi di euro) con un aumento pro capite dello 0,8%. La ricchezza netta complessiva a prezzi correnti, pari a quasi 8.512 miliardi, è cresciuta invece di circa il 3,9% (circa 317 miliardi), un valore inferiore al tasso medio di crescita del periodo 1995-2006 (il 6,2%). Stima inoltre che il 40% dei debiti delle famiglie nel 2007 era dovuto ai mutui-casa. Calcola la ricchezza netta 2007 per famiglia in circa 360 mila euro, (143 mila pro-capite). Ma è una media: in realtà le risorse sono appunto concentrate in poche mani. L´indagine campionaria Bnl-Einaudi svela infine che gli italiani si informano poco sugli investimenti e chi lo fa (il 47%) dedica a questo scopo meno di un´ora a settimana. Tra questi, il 40% ritiene che la qualità dell´informazione sia «allarmistica».