Renata Mambelli, la Repubblica19/12/2008, 19 dicembre 2008
ROMA - All´ombra del Colosseo presto si potrà rivivere lo spirito della Roma di duemila anni fa. Non solo con il museo virtuale della città antica, ma anche con i combattimenti di veri gladiatori
ROMA - All´ombra del Colosseo presto si potrà rivivere lo spirito della Roma di duemila anni fa. Non solo con il museo virtuale della città antica, ma anche con i combattimenti di veri gladiatori. Questo ha in mente il soprintendente ai beni archeologici del Comune, Umberto Broccoli. «Non voglio fare una carnevalata. Saranno una cosa molto seria», assicura. L´idea dei combattimenti dal vero dei gladiatori romani nasce dall´impostazione che Broccoli (archeologo ma anche conduttore radiotelevisivo) intende dare alla fruizione delle antichità della capitale da parte del pubblico. Un´impostazione riassunta con una formula ad effetto: «Meno sacralità e più spettacolarizzazione». E aggiunge: «I musei, come il Colosseo, devono parlare al pubblico, con un linguaggio nuovo. Far rivivere quegli ambienti come erano veramente». Non solo per gli occhi, dunque. «Bisognerebbe ricreare i rumori di allora - spiega - gli odori che si sentivano per le strade. Solo in questo modo si può riuscire a fare della visita in un museo come questo un´emozione che non si dimentica». Ma per ottenere questi effetti il soprintendente pensa anche a qualcosa di più teatrale, che trovi spazio fuori dai musei e vada nelle piazze oppure su un palco. Un modo per entrare in contatto col mondo degli antichi condividendone anche le esperienze, vivendo i momenti forti della loro vita di tutti i giorni, inclusi i combattimenti dei gladiatori. Se gli si obietta che così si potrebbe rischiare l´effetto Disneyland Broccoli risponde tranquillo: «Dobbiamo smetterla di pensare ai musei sempre come a raccolte di antichità, spesso anche male illustrate e spiegate». E così anche i finti gladiatori romani, oggi semplici comparse che stazionano attorno al Colosseo, considerati per lo più come fenomeno kitsch, potrebbero avere un futuro. «Io non mi scandalizzerei - continua il sovrintendente - di riprendere i finti duelli dei gladiatori che si vedono oggi davanti al Colosseo. Certo, andrebbero fatti in tutt´altra maniera, magari non sulla strada, magari la sera, su un palcoscenico, accompagnati forse da una lettura dei brani in cui Seneca parla della vita dei gladiatori del suo tempo». Con queste modalità «non mi sembrerebbe per niente volgare». E d´altra parte, sottolinea l´esperto del Comune, «non si deve avere paura della volgarità nel raccontare ai nostri giorni la vita degli antichi». Anche perché «i gladiatori erano volgari, erano sudati, puzzavano e dicevano parolacce: perché non farli vedere come erano sul serio?». Esperienze di questo tipo esistono già. Va in questa direzione anche lo studio, avviato in questi giorni dall´amministrazione comunale, dell´introduzione di caschetti virtuali, messi a punto da una società giapponese, in tutto simili a quelli di alcuni videogiochi: permetteranno a chi li indossa di camminare per il Foro di Augusto vedendolo com´era, animato di personaggi antichi che sembreranno in carne e ossa. Umberto Broccoli ricorda il successo della ricostruzione virtuale fatta ai Mercati e al Foro di Traiano nella mostra del 2005 «Immaginare Roma antica», di Lucrezia Ungaro. «Sarei molto soddisfatto se riuscissimo a usare tecniche di quel tipo e ottenere lo stesso effetto», dice. Quanto alla location in cui si potrebbero tenere i combattimenti tra gladiatori, il soprintendente non si sbilancia. «Andrebbero realizzati in un luogo dove risulti chiaro che non si tratta di una mascherata ma di una cosa seria».