Guido Olimpo, Corriere della Sera 19/12/2008, 19 dicembre 2008
GUIDO OLIMPO PER IL CORRIERE DELLA SERA DI VENERDì 19 DICEMBRE 2008
WASHINGTON – E’ il «miracolo » di Amsterdam Avenue, nell’Upper West Side di New York. Un miracolo che ha portato nelle casse di una piccola scuola media, la De La Salle Academy, 2.470.000 dollari. Un miracolo che lega la storia di una mamma ed un figlio che non ci sono più alla la strage di Lockerbie, compiuta vent’anni fa nei cieli di Scozia da 007 libici. Quei dollari sono, infatti, una parte dei risarcimenti pagati dal leader Muammar Gheddafi alle vittime dell’attentato.
Quella che sembra una favola moderna – raccontata alcuni giorni fa dal New York Times ”
ha per protagonista Andre Nikolai Guevorguian e inizia nel 1967. Andre, che all’epoca ha 11 anni, vive con la mamma, Tatiana, nell’Upper West Side. Sono periodi difficili. Il padre, d’origine armena, è morto anni prima e tutto ricade sulle spalle della madre – un’immigrata dall’Urss – che lavora come segretaria. Tatiana ha due obiettivi. Dare un’educazione al figlio e tenerlo lontano dai guai. Nel quartiere, allora, era facile finire in brutti giri e la donna lo affida ad una scuola cattolica. Una buona istruzione e i consigli preziosi di Fratel Brian aiutano il ragazzo a crescere. Tenace, con grande voglia di fare, Andre imbocca un cammino che lo conduce fino alla prestigiosa Harvard Business School.
Successi che si ripetono quando il giovane entra nel mondo del lavoro. Commercia in auto, si occupa di import/ export, organizza ricevimenti grazie ai contatti con la comunità russa di Brighton Beach.
Attività che gli permettono buoni guadagni ed una vita tranquilla. Ma Andre ha anche il cuore grande. E’ generoso, vuole aiutare chi gli ha dato un mano. Nell’84 con altri ex alunni è al fianco del suo vecchio preside, Fratel Carty, che apre la scuola De La Salle, all’ultimo piano della parrocchia in Amsterdam Avenue. Andre sostiene l’impegno. Un modo per ricambiare quanto gli avevano dato i suoi insegnanti.
Quattro anni dopo, la sera del 21 dicembre 1988, Andre Guevorguian, è seduto su una poltrona della business class del jumbo Pan Am decollato da Londra e diretto a New York. Il jet, con 270 persone a bordo, sta sorvolando il piccolo villaggio scozzese di Lockerbie quando un’esplosione nella stiva disintegra l’aereo americano. E’ un attentato. L’ordigno era nascosto all’interno di una radio e aveva un sofisticato timer.
Le indagini accertano – anche se ancora oggi esistono molti dubbi – che il massacro è stato organizzato da due agenti libici. Si apre uno snervante contenzioso legale con Tripoli al quale partecipa, contro voglia, anche Tatiana. La donna è distrutta, non vuol sentire più parlare di Lockerbie e redige un testamento con il quale lascia tutto a tre scuole, compresa la De La Salle. Tatiana non potrà assistere alla fine della battaglia perché muore nel 1999.
Tre anni dopo il colonnello Muammar Gheddafi, dopo lunghi negoziati, accetta di versare 10 milioni di dollari ad ogni famiglia delle 270 vittime di Lockerbie. Un gesto interessato che, da un lato, chiude quella che per il raìs libico è una vicenda fastidiosa e, dall’altro, gli permette di rientrare nella comunità internazionale. Pragmatismo e furbizie incoraggiati dagli occidentali che non vedono l’ora di ampliare i rapporti economici. Ma la decisione del colonnello finisce anche per aiutare la scuola in Amsterdam Avenue dove sono spediti, a scadenze regolari, gli assegni del risarcimento. L’ultimo, quello che chiude la favola, è arrivato pochi giorni fa. Il dono postumo di Tatiana e Andre.