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 2008  dicembre 16 Martedì calendario

Il ciclone Madoff fa tremare il Santander Unicredit esposta per 75 milioni. I clienti del Banco popolare perdono 60 milioni Il conto per Hsbc arriverebbe a circa un miliardo di dollari

Il ciclone Madoff fa tremare il Santander Unicredit esposta per 75 milioni. I clienti del Banco popolare perdono 60 milioni Il conto per Hsbc arriverebbe a circa un miliardo di dollari. Parte la liquidazione del fondo negli Usa MILANO – Ci sono cascati esperti banchieri internazionali, ma anche prudenti gestori di fondazioni umanitarie e magnati dell’immobiliare. Tutti intrappolati nella mega frode da 50 miliardi che l’ex presidente del Nasdaq, Bernard Madoff, ha architettato attraverso il suo fondo d’investimento che elargiva rendimenti d’oro prelevandoli dagli investimenti dei nuovi sottoscrittori. Un classico, neanche tanto sofisticato, «Schema Ponzi», come nel gergo americano si definisce il meccanismo (criminale) di piramidi finanziarie organizzate come una catena di Sant’Antonio che è stato «inventato» dall’omonimo banchiere di Parma, emigrato nella Little Italy newyorkese all’inizio del secolo scorso. Così, all’indomani del crac della Bernard Madoff Investments Securities, la lista delle vittime non fa che allungarsi di ora in ora. Il record, almeno per il momento, spetta al gruppo bancario spagnolo Santander, che ha annunciato di essere esposto per 2,33 miliardi di euro attraverso il suo hedge fund Optimal. Su livelli (di perdite) di rilievo anche Hsbc («Circa un miliardo di dollari»), Fortis (stime e ipotesi fino a un miliardo di euro), Royal Bank of Scotland (400 milioni di sterline), la seconda banca spagnola, Bbva (300 milioni di euro), la francese Bnp Paribas (350 milioni di euro), la banca d’investimento anch’essa francese Natixis (450 milioni di euro), la svizzera Union Bancaire Privée, la giapponese Nomura (300 milioni di dollari), il fondo britannico Man Group (360 milioni di dollari). Sollecitati dalla Consob, ieri hanno cominciato a emergere anche le esposizioni con Madoff degli istituti italiani, con Unicredit che dichiara «circa 75 milioni di euro», Banco Popolare che valuta in 60 milioni le perdite della sua clientela, il fondo Fim (con sede a Londra) che ha il 6% dei suoi asset gestiti nella società di Madoff, pari a circa 160 milioni di euro, Mediobanca con 670 mila dollari. A chiamarsi ufficialmente fuori dalla lista delle vittime sono stati invece Intesa Sanpaolo, Generali, Monte dei Paschi, Fonsai. Ma nella trappola sono caduti anche personaggi di spicco come il regista Steven Spielberg, con la fondazione filantropica Wunderkinder, il premio Nobel Elie Wiesel e la sua Foundation for Humanity, il magnate del real estate americano Mortimer Zuckerman, proprietario della Boston Property e anche di quotidiani come il New York Daily News e lo Us News & World Report. E nella notte è partita la liquidazione della divisione Usa della Madoff Investments. Chi si aspettava che il «ciclone» Madoff affondasse le Borse ha invece dovuto in parte ricredersi. Ieri i listini europei hanno perso meno di un punto percentuale, mentre a Wall Street il Dow Jones è calato dello 0,75%. Molto colpiti, ovviamente, i titoli finanziari. E che le banche siano ancora esposte a forti rischi per effetti della crisi innescata dai mutui, lo ha ribadito la Bce nel rapporto diffuso ieri. La Banca centrale europea calcola in 720 miliardi di dollari le svalutazioni effettuate fra aprile 2007 e l’inizio di dicembre 2008 dai grandi istituti mondiali, di cui 131 miliardi da quelli di Eurolandia. Giancarlo Radice