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 2008  dicembre 16 Martedì calendario

BEPPE SEVERGNINI PER IL CORRIERE DELLA SERA DI MARTEDì 16 DICEMBRE 2008


Siamo i gran maestri della teoria: la pratica è giudicata un’attività volgare.
Nessun Paese d’Europa ha regole minuziose e severe come le nostre; nessuno è tanto svogliato e menefreghista quando si tratta di applicarle. Vale per il fisco, vale per gli appalti, vale per la velocità sulle autostrade.
Vale per la guida ubriachi. Leggo: «Non si potrà più bere alcol se si vorrà guidare: basterà un tasso alcolico dello 0,2% (ora è 0,5%) per vedersi ritirare la patente!». Penso: ci risiamo. Davanti a un’emergenza, l’Italia non aumenta i controlli: inasprisce le sanzioni. L’apparenza è salva, e tutto continua come prima.
Ogni giorno e ogni notte schianti e sangue e disperazione e famiglie distrutte e funerali in fotocopia e amici che piangono. Le tragedie arrivano nei telegiornali solo se muoiono cinque persone tutte insieme; ma le pagine dei giornali locali sono campisanti disseminati di fotografie. Comitive falciate alla fermata dell’autobus, famiglie annientate da mostri motorizzati.
Vogliamo evitarlo? Non servono norme nuove; servono vecchi, banali, pedanti e ripetuti controlli. Senza controlli non c’è norma che tenga. Se è vero – ed è vero – che l’automobilista italiano ha una probabilità ogni 74 anni (!) d’essere fermato e costretto a soffiare nell’etilometro, che senso ha abbassare i limiti del tasso alcolico? L’impressione è che la politica – pigra e pavida per anni, di fronte alla richieste di lobbisti dell’alcol, ristoratori e discotecari – ora voglia mostrare di esserci, di indignarsi, di reagire. Lo faccia: ma non in questo modo ipocrita.
Giuliano Amato, quand’era ministro dell’Interno, mi spiegò perché in Italia i controlli erano pochi: mancavano i soldi (per le pattuglie, gli straordinari, gli etilometri, la benzina extra). Da allora qualcosa è stato fatto, dal governo uscente e da quello entrante. Ma non basta. Non ci sono i soldi per pagare – come sarebbe giusto – quei poliziotti e quei carabinieri il cui compito è impedirci d’ammazzarci in auto.
Abbassate il tasso alcolico, oppure lasciate quello attuale. Il problema non è questo. Un automobilista deve sapere che, uscendo da un locale notturno, ha molte probabilità di essere fermato. Fuori dal parcheggio, sulle statali, all’ingresso delle città. Come accade in Nordeuropa, dove bevono di più e peggio di noi. Ma non si ammazzano come noi.
Se i controlli non ci sono, il resto sono chiacchiere. Risparmiatecele. Siamo di fronte alla strage a puntate di una generazione. Una cosa troppo seria per decorarla di retorica.