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 2008  dicembre 16 Martedì calendario

Britney Spears è tornata la fidanzata d’America. Il suo nuovo disco Circus sorride dal primo posto della classifica di vendita di Billboard e ieri il suo coreografo ha ipotizzato sui giornali inglesi che Madonna - la collega che più s’è presa cura di lei - possa partecipare a uno o più concerti del «Circus Tour» che partirà nel marzo 2009 da New Orleans: città disastrata ma non più disperata, proprio come Britney

Britney Spears è tornata la fidanzata d’America. Il suo nuovo disco Circus sorride dal primo posto della classifica di vendita di Billboard e ieri il suo coreografo ha ipotizzato sui giornali inglesi che Madonna - la collega che più s’è presa cura di lei - possa partecipare a uno o più concerti del «Circus Tour» che partirà nel marzo 2009 da New Orleans: città disastrata ma non più disperata, proprio come Britney. Che appena compiuti i 28 anni è ora alle prese con la rielaborazione della propria condotta di donna&madre&artista dopo un annus horribilis che l’ha vista nella polvere degli psicofarmaci e nei dintorni della follia: dopo che si era rapata a zero davanti ai paparazzi che non l’abbandonavano mai, si sono registrati due ricoveri psichiatrici obbligati all’inizio dell’anno, un mese in una clinica per rehab, la custodia dei due bambini di 3 e 2 anni (Sean Preston e Jayden) affidata all’ex marito Kevin Federline dopo una dura battaglia legale, l’entrata in scena come tutore (severissimo) di suo padre Jamie, che ora controlla in ogni dettaglio la vita e il patrimonio della figlia. Gli Stati Uniti fanno il tifo per lei. Compreso il settimanale Rolling Stone, che titola «Yes She Can» alla Obama e la definisce una Madeleine Albright in confronto alla star più tribolata del momento, Amy Winehouse. Ma Britney rilascia dichiarazioni sconfortanti non solo nella forma: «Vado a letto ogni sera alle 21,30, non esco mai. Sembro una vecchia scoreggia». In realtà la fidanzata d’America è come tornata bambina, nella stessa posizione di quando, bambina vera e poi adolescente, si esibiva al Mickey Mouse Club, prima di esplodere alla gloria internazionale nel ”99, con Baby One More Time. Viene in mente Michael Jackson, che come lei debuttò sulle scene da piccolo e mai è sembrato riprendersi dal trauma di una vita vissuta davanti all’occhio del mondo. Viene in mente Jackson anche per via di quel patrimonio che pareva in via di dispersione, ora monitorato con cura da papà Spears e dall’avvocato Andrew Wallet (nomen omen: il cognome si traduce «portafoglio»), più una selva di altri esperti. Stimata inizialmente in 125 milioni di dollari, la fortuna di Britney sarebbe precipitata a 50 nell’annus horribilis; durante la causa di divorzio, venne fuori che il suo guadagno mensile era di circa 730 mila dollari, soprattutto per le royalties sui dischi, e che le spese erano di 102 mila dollari per divertimenti, regali e vacanze, più 16 mila per i vestiti; ma soprattutto, gli investimenti non erano adeguati al tipo di patrimonio. Venne anche fuori che la sua abitazione di Beverly Hills era continuamente visitata da amici e conoscenti che se ne andavano via con le borse piene di gioielli, quadri e ogni altro bendidio. Così, a casa si è insediato papà (un ex alcolista, secondo il racconto della moglie divorziata, la mamma di Britney) che ha dovuto appoggiarsi all’avvocato indipendente per liberarsi dal sospetto di approfittare della ricchezza della figlia. A casa, ci sono in permanenza due guardie del corpo assunte da mr. Jamie ma pagate da lei; le sue telefonate sono sorvegliate, Britney non può nemmeno guidare la propria Mercedes; si sa che la star non voleva saperne di esser messa sotto controllo proprio da suo padre ma la cura, assicurano i risultati, sta funzionando: la star è tornata con il suo vecchio manager Larry Rudolph, che l’aveva scoperta nel ”95 e per il disco Circus ha ripreso una pletora di vecchi collaboratori. Il suo lavoro piace perfino all’autorevole Jon Pareles del New York Times. Che in Womanizer lei canti «You say I’m Crazy / I Got You Crazy» è in fondo il sogno che Britney torni in controllo della propria vita. Spera il suo manager che il prossimo passo sarà avere un nuovo boyfriend: ma per ora, la sua unica libertà sembra quella di lavorare.