Il supertreno lascia a piedi i pendolari di Francesco Spini, La Stampa, 16/12/2008, 16 dicembre 2008
FRANCESCO SPINI PER LA STAMPA DI MARTEDì 16 DICEMBRE 2008
I pendolari che accusano Trenitalia e la Regione, la Regione che minaccia le Ferrovie dello Stato («vi blocchiamo il Frecciarossa in Stazione Centrale») e le Fs che ammettono: «E’ stato un cambio di orario difficoltoso - si giustificano dalla sede di Milano -, abbiamo riprogrammato 700 treni su 1200, stiamo lavorando perché la situazione migliori fin da subito». Pendolari in ginocchio il primo giorno del nuovo orario concordato tra Lombardia e Trenitalia nemmeno un mese fa. «Un vero disastro. Questa mattina non si riusciva a salire sui treni, una situazione da disperazione - sospira Giorgio Dahò, portavoce del coordinamento dei viaggiatori -: molti di noi sono stati costretti a prendere la macchina, purtroppo l’unico mezzo affidabile per arrivare al lavoro». Qualcuno perde la pazienza. A Treviglio in 200 bloccano il treno diretto a Bergamo. Sono studenti che rivogliono la fermata delle 7,30 che era stata sospesa: verrà reintrodotta già oggi.
Intorno il caos. Treni soppressi, sottodimensionati rispetto agli accordi e quindi iperaffollati. Moltissimi in ritardo, nonostante il nuovo orario preveda tempi di percorrenza più lunghi. Da Bergamo, ad esempio, in mattinata spariscono i treni delle 6 e 23 e delle 6 e 33 per Milano: soppressi. I successivi? In ritardo. Soppresso il primo Eurostar delle 7,40 per i pendolari bresciani, che per questo - come tutti - pagano un abbonamento più caro e con il 5% di sovrapprezzo per accedere anche ai convogli regionali. Così come non è partito il 7,19 da Piacenza, sempre per il capoluogo lombardo: «Inizierà a viaggiare entro l’anno - informano dalle Fs - a seguito di un accordo perfezionato questa sera (ieri; ndr) tra le due Regioni interessate». Il resto è dovuto a «problemi per di più di natura tecnica, addebitabili a circostanze limitate e straordinarie».
Spiegazioni che non soddisfano i pendolari: «Ci dicevano che con l’Alta Velocità sarebbe migliorato il servizio anche per noi. Invece ci stanno prendendo per i fondelli», si arrabbia Ettore Fittavolini, presidente dei pendolari di piacentini. La beffa si consuma sempre a Brescia: all’altezza di Pioltello il primo Eurostarcity utile per raggiungere Milano deve cedere il passo all’Eurostar da Venezia. Chi paga di più, passa per primo. Finisce che il governatore lombardo Roberto Formigoni si arrabbi: «Le cose non hanno funzionato come avrebbero dovuto e come Rfi e Trenitalia avevano garantito. Non possiamo tollerare di essere presi in giro». Il suo braccio destro, l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità Raffaele Cattaneo - che nel pomeriggio telefona più volte all’ad delle Fs Mauro Moretti, cui scrive pure una lettera - detta le condizioni: «Trenitalia deve rispettare il contratto che ha sottoscritto entro 24-48 ore». Altrimenti? «Può darsi che saremo costretti a dimostrare a Trenitalia che il Frecciarossa può anche rimanere in stazione». E come si fa a bloccare il mitico supertreno dell’Alta Velocità? Risponde l’assessore: «Basta sedersi sui binari... Ma preferirei trovare delle soluzioni condivise come abbiamo fatto finora, anziché titillare una protesta che era già forte e diffusa». I pendolari però non assolvono il Pirellone. «E’ la Regione responsabile della programmazione dei servizi, hanno firmato un accordo in tutta fretta». Cattaneo non ci sta a passare nel torto: «La programmazione è stata accuratissima, treno per treno, linea per linea. Ma non posso mettermi il cappellino rosso e alzare la paletta. E’ Trenitalia che deve rispettare il contratto».