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 2008  dicembre 12 Venerdì calendario

Forza Formaggio! Dimenticatevi le Big Three. Il vero piano di salvataggio – almeno in Italia – aiuterà un altro motore dell’economia: il formaggio

Forza Formaggio! Dimenticatevi le Big Three. Il vero piano di salvataggio – almeno in Italia – aiuterà un altro motore dell’economia: il formaggio. I produttori di parmigiano, nella regione dell’Emilia-Romagna, sentono pungente l’odore dei guai. Con molti di loro che stanno vendendo il formaggio sottocosto i caseifici che fanno il parmigiano stanno rischiando di dover chiudere bottega. Alcuni stanno addirittura utilizzando il loro formaggio come pegno per i prestiti bancari che gli servono a pagare gli stipendi. Adesso Luca Zaia, il ”pezzo grosso”[1] per l’agricoltura nel governo italiano, è intervenuto, annunciando un piano di salvataggio da 40 milioni di euro per il celebre formaggio. La mossa ha già fatto arrabbiare[2] i produttori di altre varietà di formaggio. I caseifici che fanno mozzarella di bufala, per esempio, temono che se non potranno intingersi pure loro in una fonduta di denaro pubblico rischieranno anch’essi di fare la fine del siero, che viene scartato una volta separato dal caglio. Il sangue di molti economisti si è fatto amaro[3] al pensiero che il governo italiano sia pronto a salvare qualsiasi industria in difficoltà. L’idea di salvare il parmigiano, diversamente dal formaggio stesso, per molti non è stata facile da digerire. Come regola generale un governo non dovrebbe salvare aziende inefficienti. Ma i produttori di parmigiano hanno qualche buona ragione per mungere il governo. La tradizione della produzione del parmigiano, che si tramanda da otto secoli, prevede un processo complesso e meticoloso; le forme di formaggio hanno bisogno anche di due anni per stagionare. Come risultato di questa stretta aderenza alla tradizione, i caseifici sono diventati vittime di imitatori del parmigiano, produttori di formaggi che richiedono meno tempo e meno soldi. Saremmo filistei se liquidassimo un’autentica arte come un semplice affare di mercato. Senza dubbio il parmigiano ha tutto il diritto di essere considerato il formaggio nazionale di un potere culinario di cui andare fieri. La ragione per cui si stanno aiutando i caseifici non è, difatti, la necessità di proteggere uno ”strategico asset nazionale”, come capita invece nel’assurdo tentativo francese di difendere lo yogurt Danone. Si consideri, piuttosto, il rischio che correrebbero la cultura e la cucina mondiale se lasciassimo fallire i produttori di parmigiano. Non c’è bisogno di essere gastronomi o buongustai per rendersi conto del vuoto che lascerebbe la scomparsa del re dei formaggi. Un mondo senza parmigiano sarebbe un mondo in cui i piatti di pasta non sarebbero più gli stessi, è un’altra bella arte andrebbe persa. Forza Italia? No, non esattamente. Forza Formaggio? Puoi scommetterci. Note: [1] ”Big Cheese” nell’originale, letteralmente ”il formaggio grosso”, modo di dire per ”persona potente” [2] ”Grated”, utilizzato nell’originale, significa sia grattugiato che arrabbiato [3] ”Curdled”, coagulato come il caglio, nell’originale