Aldo Grasso, Corriere della Sera 16/12/2008, 16 dicembre 2008
ALDO GRASSO PER IL CORRIERE DELLA SERA DI MARTEDì 16 DICEMBRE 2008
Speriamo che almeno si siano divertiti, in quest’ultima fatica. Non parrebbe, a prima vista; forse la crociera ha un po’ spento la delizia. Crociera Vianello è la loro sitcom d’addio: dopo 50 anni, la coppia più famosa e brava della tv italiana si ritira. Si è presa tante soddisfazioni nella carriera, ma ora maiora premunt. (Canale 5, sabato, ore 21.10).
Casa Vianello è stata una delle poche seconde case a disposizione di tutti, una sorta di multiproprietà gratuita. Una location di impianto teatrale (cosa rara per la nostra tv), tre locali (salotto, cucina e pudica camera da letto, nessun tormento ma solo tormentoni tipo «Che noia che barba, che barba che noia») più servizi. Per anni è stata governata da collaudati repertori del teatro di rivista: equivoci, scambi di persona, qui pro quo. Per ragioni anagrafiche il meglio di sé Sandra e Raimondo lo hanno dato alla Rai (si pensi, giusto per fare un esempio, a Tante scuse) ma la loro vita di coppia e la coppia come idealtipo di una certa italianità (famiglia benestante, la rosea come bibbia quotidiana, lavoro e pensione, tali da garantire una bonne a tempo pieno) esplode a Mediaset, regnante Silvio Berlusconi.
In un’Italia sostanzialmente gerontocratica, Casa Vianello ha però poco da spartire con Casa Berlusconi. Per gusti, inclinazioni, chiacchiere, scappatelle virtuali, Sandra e Raimondo sembrano i genitori di Walter (Veltroni), gli zii dei Rutelli-Palombelli e i cognati del cognato di Silvio (Berlusconi). «Chissà, forse la migliore propaganda implicita per il cambiamento nella continuità», ha scritto Edmondo Berselli. Ma anche per la discontinuità nell’immobilismo, una formula che descrive meglio sia la nostra politica che la nostra tv. Una cosa è certa: Crociera Vianello non naviga nei mari del sociale: le è sufficiente un po’ di maretta. Come da copione.