Pietro Greco, L’Unità 15/12/2008, 15 dicembre 2008
PIETRO GRECO PER L’UNITA’ DI LUNEDì 15 DICEMBRE 2008
Il vaccino RTS,S contro la malaria funziona, almeno nel 50% dei casi.
sicuro. E non interferisce con gli altri vaccini normalmente conferiti ai neonati. Sono questi i risultati di due diversi lavori di ricerca presentati l’8 dicembre scorso al convegno dell’American Society of Tropical Medicine and Hygiene di NewOrleans e pubblicati sull’ultimo numero del New England Journal of Medicine.
Il primo studio è stato effettuato in Kenya e Tanzania e ha coinvolto 894 bambini di età compresa tra i 5 e i 7 mesi, divisi in due gruppi a uno dei quali è stato dato il vaccino RTS,S. Il vaccino sviluppato dalla GlaxoSmithKline (GSK) è costituito dal frammento di una proteina presente sulla superficie dell’agente infettivo della malaria, il parassita Plasmodium Falciparium, fuso con una proteina del virus dell’epatite B. Lo si studia da vent’anni e, finora, aveva mostrato un’efficacia preventiva del 30%. Il nuovo studio ha mostrato che, con opportune nuove misure, il vaccino può raggiungere un’efficacia superiore al 50%. Infatti tra i 402 bambini cui è stato somministrato il vaccino solo 32 si sono ammalati di malaria, contro i 66 ammalati del gruppo di controllo costituito da 407 bambini. Fatti i conti, il vaccino RTS,S coadiuvato dal farmaco AS01E, uno stimolatore della risposta immunitaria,ha mostrato un’efficacia del 53%. La più alta dimostrata finora. Certo, siamo lontani dal 100% di immunizzazione. Ma, secondo molti esperti indipendenti, siamo su una strada solida che può portare a risultati concreti contro la malaria. Soprattutto se oltre al vaccino verranno utilizzati altri strumenti di prevenzione, come per esempio le reti alle finestre che impediscono l’accesso in casa alle zanzare che portanto l’agente infettivo.
Un altro studio, condotto in Tanzania da un’altra equipe internazionale su 340 bambini tra le 8,12 e 16 settimane di vita ha mostrato che RTS,S è un vaccino sicuro, che non produce danni e non interferisce con altri vaccini, come quelli contro la difterite, il tetano, il polio, la pertosse o l’Haemophilus influenzae di tipo B.
Queste notizie, secondo molti osservatori, costituiscono una decisa accelerazione nella lotta a una malattia che colpisce ogni anno mezzo miliardo di persone nel mondo, uccidendone un milione. Non tutto, però, è risolto. Neppure a livello di vaccino. Non sappiamo ancora, per esempio, come RTS,S funzioni e qual è la sua copertura. Secondo alcuni indizi, sembrerebbe non andare oltre i 18 mesi. Per questo molti giudicano decisivo che la sperimentazione entri in Fase III, ovvero che il vaccino sia testato su un ampio campione. La Bill &Milinda Gates Foundation ha annunciato il finanziamento di un progetto in 7 diversi paesi africani che coinvolgerà 16.000 bambini. Altri - come Adrien Hill, direttore dello Jenner Institute di Oxford - sostengono la necessità di sviluppare vaccini di nuova generazione, in combinazione con RTS,S. Un’idea, sostiene Hill, che la GlaxoSmithKline sembra riluttante ad accettare.