Perché vigilare sull’Ecuador, Il Sole 24 Ore, 14/12/2008, pag. 10, 14 dicembre 2008
La crisi finanziaria americana, la recessione in Europa e la sfiducia sui mercati di tutto il mondo
La crisi finanziaria americana, la recessione in Europa e la sfiducia sui mercati di tutto il mondo. Un quadro di incertezza che la dichiarazione di default, annunciata venerdì sera dal presidente ecuadoregno Rafael Correa, rende un po’ più fosco. vero che il debito estero dell’Ecuador è inferiore a quattro miliardi di dollari. vero che qualsiasi paragone con il default argentino del 2001 (100 miliardi di dollari) è inopportuno. vero che Quito non è un player nei mercati globalizzati. Ed è anche vero che Correa ha ereditato un’economia totalmente dissestata, senza neppure poter disporre di una leva importante, la politica monetaria. Il Paese è dollarizzato dal 2000. Il Governo di Correa, secondo il prestigioso Center for economic and policy research di Washington, ha giudicato "sostenibili" i costi del default. Tuttavia ciò che non è misurabile ma incute timori è l’impatto sulla fiducia espressa nei confronti dell’America Latina, una regione dove permangoo alcune debolezze: Argentina e Venezuela, per esempio, hanno dilapidato il boom delle esportazioni di materie prime.