Gianni Mura, la Repubblica 14/12/2008, 14 dicembre 2008
Si vede che Paolo Conte (8 a prescindere) ha una certa età. Intervistato da Io donna sulla crisi, esorta a conservare le giacche vecchie
Si vede che Paolo Conte (8 a prescindere) ha una certa età. Intervistato da Io donna sulla crisi, esorta a conservare le giacche vecchie. «Una volta una giacca durava tutta la vita». Dissento, nella vita può capitare d´ingrassare. Sulla differenza tra italiani e francesi: «Loro si autoincensano, noi ci deprimiamo in partenza». Dissento, loro semmai hanno più certezze e noi non ci deprimiamo in partenza ma un certo punto sì, se esistono validi motivi (esistono, esistono) per deprimersi. Su com´è cambiata la sua città, Asti, e il Piemonte: « peggiorato, per colpa dei geometri nelle campagne e degli assessori al traffico nelle città». Concordo in pieno e aggiungo che se Conte vuol farsi un giretto per Milano ne trarrà giovamento: c´è sempre chi sta peggio. Siamo quasi a Natale. Un 7 a un´anonima maestra inglese. Libero non ne fornisce le generalità. I fatti: in una seconda elementare di Oldham, scuola Blackshaw Lane, miss X, chiamata a sostituire una collega malata, dice ai bambini che Babbo Natale non esiste. Licenziata in tronco dopo le proteste dei genitori, cui la direttrice, Angela McCormick, invia una lettera di scuse precisando che tutto è tornato a posto. La maestra guarita dice ai bambini che quell´altra s´era sbagliata (un´ignorantona) e che Babbo Natale esiste. Cosa che potrebbero dire anche il Coni e l´Unire, ma credo si limiteranno a pensarlo, fedeli a una linea di riserbo. Mi pare una bella storia prenatalizia che forse non ha avuto il giusto risalto. Che in Italia si tagli tutto, lo sapete. Che chi subisce i tagli (ricerca, sanità, scuola) protesti, anche in piazza, lo sapete. Al Coni, tagliati 113 milioni di euro. Ma il Coni non strepita, non protesta, non spedisce i medagliati di Pechino a incatenarsi davanti a qualche palazzo. Idem l´Unire, che non porta i suoi cavalli ad abbeverarsi nei fontanoni romani. Singolare comportamento, in un Paese in cui, per antica consuetudine, se non fai casino non ottieni nulla. E se anche fai casino ti possono sempre obiettare che in tempi di cinghia tirata non si possono fare eccezioni. [Invece l´esistenza di Babbo Natale (si tratta solo di dargli un nome) è confermata da un emendamento di zucchero filato, dolce come la dolce Euchessina per i bambini buoni (per gli altri, si presume, basta e avanza un calcio nel culo). L´emendamento storna lo 0,7% della cifra fornita allo Stato dai videopoker (tra 140 e 150 milioni) e lo versa sia alll´Unire che al Coni, che si ritrova in casa (e in cassa) più di quello che era stato tagliato. Come sportivo, sono contento per loro. Come cittadino, mi chiedo se fosse opportuno intervenire in aiuto di questi settori, certamente importanti, e non di altri, che lo sono ugualmente se non di più. Se sia stata presa in considerazione una scala di precedenza. Se i circensi siano quotati più dei pani. C´è sempre altro a cui pensare (il famoso altrovismo che ci percuote e inaridisce, questo è certamente un travaso da Carducci, voto 5) e l´idea di uno Stato biscazziere non ci sorprende: 45 miliardi di euro nel 2008. Ma l´idea che tutto lo sport italiano (alti e bassi, epica ed etica, valori e lavori, medaglie e frattaglie) dipenda dai giocatori di videopoker non fa un certo effetto? E azionare una slot machine è un gioco, un vizio, una dipendenza, un´attività come un´altra? E perché tutte queste domande se non ho le risposte? Perché, a volte, le risposte si trovano. Non è questo il caso. [E´ il caso di sottolineare, invece, che il clima d´odio permanente che si respira intorno al calcio ogni tanto registra qualche schiarita. A Gattuso, seriamente infortunato, sono arrivati tanti auguri da tifosi che non sono solo milanisti (questo si dà per scontato) ma anche interisti, juventini, romanisti. Non è che sia indispensabile farsi male per avere un po´ di bene, è che esistono calciatori che prima sanno farsi rispettare e poi farsi amare. Non sono tanti, ma Gattuso è uno del gruppetto. Un generoso, si dice, uno che la gamba ce la mette sempre. Vero, ma non è tutto, e a ben guardare lasciando sempre la gamba qualche gamba altrui la incocci, ogni tanto, e quindi qualche ruggine la puoi creare. Come ha fatto Gattuso a giocare quasi tutta la partita coi legamenti partiti? Non si sa, ma è tipico di Gattuso. In un Tour molto lontano ho visto un gregario della Molteni, Stefanoni, scalare la Faucille tutto sghembo dopo una caduta in cui s´era rotto il femore, ma lo avrebbe saputo con le radiografie, all´ospedale, dopo l´arrivo. All´arrivo aveva solo detto che gli faceva un male cane. Ma Gattuso è contemporaneo, vive in un calcio dove molti vanno per terra solo a sfiorarli. E´ un guerriero, e quando esagera (sempre meno, negli ultimi due-tre anni) non gli risparmio le critiche, non gli faccio sconti perché mi è simpatico, anzi. [Perché questo diffuso "torna presto" invece dell´odioso "devi morire"? Perché Gattuso è il giocatore che tutti vorrebbero avere nella loro squadra, anche se non ha i piedi di Totti, la prestanza di Ibrahimovic, la leggerezza di Del Piero, la carriera di Maldini. Perché ha una faccia sola in un mondo in cui abbondano le maschere o le doppie e triple facce, perché dice solo quello che pensa e sennò sta zitto, perché è percepito come vero. Perché non sarà mai un divo anche se gira un sacco di spot. Perché ci mette l´anima, e non è un modo di dire. Mancherà molto al Milan e un po´ a tutti. Ma ci sorprenderà, tornando a giocare prima del previsto. Perché è Gattuso.]