Armando Stella, Corriere della Sera 14/12/2008, 14 dicembre 2008
MILANO
«Era un buco nero, la Centrale. Un disastro...». Rifugio per senzatetto e sbandati, luogo di spaccio, campo base di baby-scippatori. «Ecco, ora è una delle più belle stazioni al mondo e la più grande piazza di Milano. Ripulita, ristrutturata, illuminata. Sicura». E nel dirlo s’illumina anche Mauro Moretti, ad di Trenitalia e presidente di Grandi Stazioni. Sono serviti tre anni di cantieri (e disagi) e 120 milioni di euro per cambiare faccia alla porta ferroviaria della città, scalo per 320 mila viaggiatori al giorno. Ieri sono terminati i lavori strutturali: sale, servizi, passaggi pedonali, ingressi, scivoli. Entro ottobre 2009 saranno pieni anche tutti e 80 i negozi del polo dello shopping su tre livelli. Qualche nome: Autogrill (caffè già aperto), Feltrinelli, Nike.
Doppia inaugurazione, ieri: Tav e nuova Centrale. Una stazione monumento, progettata in tempi d’austerity giolittiani, inaugurata nel 1931 e diventata simbolo suo malgrado di una Milano persa, disadattata, impaurita. Ora «ritrovata», dice il sindaco Letizia Moratti: «Restituiamo alla città la sua stazione, rinnovata non solo nell’immagine ma anche come punto d’incontro, luogo piacevole in cui stare». E di questi tempi è un «segnale», aggiunge: « importante investire in infrastrutture in un momento di crisi. I negozi daranno lavoro in una fase difficile».
Non decolla Malpensa. Rischia il ridimensionamento l’aeroporto di Linate. Bene: in controtendenza, riparte la stazione Centrale. Nuovi pavimenti, volte ripulite, luci. E poi boutique, librerie, ristoranti. Un villaggio della mobilità sorvegliato da 260 telecamere. «Sarà la porta dell’Expo 2015», annuncia l’amministrazione. Che, con Trenitalia e Grandi Stazioni, si augura l’effetto domino: «Parte da qui la rinascita e il risanamento dei quartieri circostanti», quelli in cui ancora la notte è un rischio. Il prefetto Gian Valerio Lombardi pensa che «questa inaugurazione possa servire a cambiare passo». O, almeno: «Questo è l’auspicio». Più sicurezza.
Armando Stella