Maria Antonietta Calabrò, Corriere della Sera 14/12/2008, 14 dicembre 2008
«[...]
Dopo aver premesso che «il problema dell’età pensionabile delle donne non fa parte del programma elettorale del governo », Saltamartini invita a «ragionare con calma su materie tanto delicate, perché se è vero che esiste una sentenza europea che ci chiede questo, è altrettanto vero che la sentenza riguarda – afferma Saltamartini – solo ed esclusivamente la Pubblica amministrazione e non le aziende private». Ebbene, «nel Pubblico impiego – afferma – solo il 20 per cento degli occupati è donna» il che vuol dire che «il risparmio annuo per il sistema di welfare è pari a 250 milioni di euro». Come a dire, «una cifra trascurabile [...]». (Maria Antonietta Calabrò)
««Perché – afferma Bonino – siamo molto lontani dagli obbiettivi previsti dalla nota aggiuntiva di Lisbona che punta a raggiungere l’occupazione del 60 per cento delle donne».
A questo punto l’ex ministro snocciola i dati sugli asili nido: «In Italia ne usufruiscono solo 8 bambini su 100, la Ue chiede che si arrivi a quota 30 su cento, ma la Danimarca è già abbondantemente oltre il 50 per cento e la Francia è al 45 per cento». Insomma, Brunetta «si deve impegnare ad allargare quelle reti di assistenza» che sole consentiranno alle donne di non dovere continuare a scegliere tra famiglia e lavoro». Bonino ricorda che un meccanismo che potrebbe entrare rapidamente in funzione è quello dei voucher: «Un esperimento pilota in tal senso sta funzionando molto bene in Sicilia ». In pratica alle famiglie viene consegnato un buono, una cifra da spendere in assistenza. C’è poi «il problema dell’innalzamento dei contributi figurativi per la maternità, in modo che ogni maternità "valga" ai fini della pensione un anno di lavoro».». (ibidem)