Alessandro Barbera, La Stampa 13/12/2008, 13 dicembre 2008
Il capitale con il quale decollerà fra un mese esatto è inferiore al previsto: 850 milioni di euro diviso fra 21 soci rigorosamente tricolori
Il capitale con il quale decollerà fra un mese esatto è inferiore al previsto: 850 milioni di euro diviso fra 21 soci rigorosamente tricolori. Il Cavaliere così ha chiesto e così ha ottenuto. Il 22esimo, probabilmente Air France-Klm, si aggiungerà entro il giorno della partenza, previsto per il 12 gennaio 2009. Il partner straniero verserà altri 200-300 milioni per una quota che oscilla ancora «fra il 20 e il 25%». I dipendenti, le cui procedure di selezione cominciano lunedì, saranno invece un po’ più del previsto: 13.533, 1.170 dei quali a tempo determinato. Gli ostacoli più difficili sono comunque superati e così, in una lunga conferenza stampa all’Ara Pacis, Roberto Colaninno e Rocco Sabelli svelano i piani definitivi per la Nuova Alitalia. «Tutto è accaduto senza alcun tipo di pressione o influenze», ma la nuova compagnia «nasce grazie a Silvio Berlusconi e Intesa Sanpaolo», ammette Colaninno. Avrà 148 aerei e - per ora - 70 destinazioni, l’obiettivo di fatturato per il 2009 è di 4,8 miliardi, il pareggio operativo è previsto per fine 2009, gli investimenti ammonteranno a 500 milioni nel 2009 e 900 nel 2010. Sarà dura far tornare tutti i conti: dopo aver pagato 1,052 miliardi per parte della vecchia Alitalia (427 milioni di esborso vero) giovedì sera Cai ha chiuso l’accordo con Carlo Toto per la cessione di Air One: 300 milioni cash, più l’accollo di altri 496 milioni di debiti. Ora c’è da decidere il network e l’aeroporto prevalente. Sul punto Sabelli e Colaninno sono stati chiarissimi: «Diciamo a tutte le autorità (leggasi governo e Lega) e agli enti locali che faremo la nostra parte per valorizzare Malpensa. Ma «Linate è un concorrente e questa situazione non dipende da noi». Dunque «a Malpensa ci saremo se Linate opererà come city airport», ovvero limitato alla navetta Roma-Milano. Altrimenti la nostra scelta cadrà su Roma». Non sarà una decisione indolore: nel governo c’è chi tifa per Roma (An) e chi per Milano (la Lega). Ieri il vicepresidente dei deputati del Carroccio Marco Reguzzoni ha risposto per le rime all’ultimatum: «Colaninno non può dettare condizioni al Nord. Non compete a lui stabilire quale debba essere la politica del trasporto aereo su Linate e Malpensa». L’ultimo aggiornamento al piano industriale ipotizza, nel caso in cui il governo decidesse di limitare il traffico su Linate, il ritorno a Malpensa di 14 voli a lungo raggio (fra gli altri Miami, Chicago, San Paolo, Rio, Pechino, Shanghai), 41 internazionali, 18 nazionali. Da Roma partirebbero solo 4 voli a lungo raggio (quelli per Boston, New York, Toronto e Tokyo), 22 internazionali, 18 nazionali. Per Sabelli e Colaninno entrambi gli aeroporti vanno valorizzati anche se «il traffico più ricco», quello dei passeggeri d’affari, si concentra a Milano; ciò detto, poiché non hanno alcuna intenzione di ripetere gli errori del passato, in caso di no dei milanesi alla riduzione di Linate il network invernale della Nuova Alitalia (quello in vigore da oggi al 31 marzo) diventerà definitivo: 13 rotte da Roma, solo tre da Malpensa. Di qui a qualche giorno Alitalia uscirà dall’emergenza liquidità ed entro Natale Sabelli ha promesso che saranno in vendita i biglietti del network Alitalia-AirOne. Il 13 gennaio le due compagnie dovrebbero avere 670 voli al giorno, e 300 collegamenti alla settimana fra Roma e Milano. Sabelli e Colaninno hanno rigettato l’accusa di aver creato un monopolio su una delle tratte più ricche d’Europa: «Per il 2009 puntiamo ad una quota in Italia del 55-56% contro il 53% di Lufthansa e il 91% di Air France sui rispettivi mercati». In realtà i due manager non tengono conto della differenza fra quote e accesso al mercato, né del fatto che British, il terzo gigante europeo, in Gran Bretagna ha poco più del 30% del mercato. Ma tant’è. La nuova compagnia dovrebbe confermare il brand della vecchia Alitalia ma almeno per qualche mese continueranno a volare gli aerei Air One. Ma la livrea dell’ormai ex concorrente di Alitalia potrebbe rimanere in vita per identificare i voli nazionali: la decisione verrà presa nelle prossime settimane. Infine i primi nomi della squadra: oltre all’ex capo delle risorse umane dell’Eni, nella nuova Alitalia arriva l’ex segretario generale dell’Antitrust Rita Ciccone: guiderà gli affari legali.