???, La Stampa 13/12/2008, 13 dicembre 2008
Da «dimissionato» per mano di Corrado Passera a terzo azionista - almeno pro-tempore - dello stesso Corrado Passera, con il 4,6% di Intesa-Sanpaolo
Da «dimissionato» per mano di Corrado Passera a terzo azionista - almeno pro-tempore - dello stesso Corrado Passera, con il 4,6% di Intesa-Sanpaolo. Adesso, dunque, la vendetta potrebbe essere un piatto da gustare bollente per il presidente designato della Tassara Pietro Modiano. Ma nessuna vendetta personale sarà consumata tra i due banchieri, assicura chi segue da vicino la vicenda. Anzi, è certo che il nuovo presidente, come da mandato, venderà a meglio le partecipazioni contenute in Tassara a vantaggio del suo socio unico e dei suoi creditori. E la sua opera, molto probabilmente, contribuirà anche a rasserenare Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa-Sanpaolo ma anche numero uno di quella Mittel che ha la Tassara come primo azionista e Zaleski - finora - come vicepresidente. E’ lui l’autore - dice il tam tam finanziario di queste ore - della mossa del cavallo che rimette subito in gioco Modiano e forse non entusiasma Passera. Nei giorni scorsi, mentre il banchiere trattava la sua uscita con Bazoli, il presidente nel prospettargli un «atterraggio morbido», gli avrebbe offerto l’incarico in Tassara. Un punto forse non centralissimo del sistema finanziario, ma certamente nevralgico, come dimostra il clamore che ha suscitato in questi mesi l’operazione di rifinanziamento della società. Dietro il lungo braccio di ferro tra Zaleski e le banche creditrici di cui la più esposta e al tempo stesso la più partecipata da Tassara è proprio Intesa-Sanpaolo, molti hanno letto il tentativo del finanziere franco-polacco, da anni fedele alleato dello stesso Bazoli, di non finire sotto la tutela del sistema bancario. Poi il compromesso è stato raggiunto con una moratoria di un anno sugli interessi, l’impegno a cedere nello stesso periodo - e con modalità non traumatiche - le partecipazioni che serviranno per rimborsare il debito con le banche. E naturalmente una governance - tre uomini, presidente compreso, alle banche, tre a Zaleski - che privilegia gli istituti. E’ in quel meccanismo, che adesso si inserisce Modiano. Il suo nome, al di là della forza di chi lo ha sponsorizzato, ha raccolto il consenso delle altre banche creditrici e dello stesso Zaleski. Il banchiere ha ritrovato buoni rapporti con l’ad di Unicredit Alessandro Profumo, di cui è stato a lungo il luogotenente, e ne ha di consolidati con Montepaschi. E Zaleski - spiegano fonti bene informate - è rimasto irritato di come Intesa-Sanpaolo ha gestito la questione Tassara. Potrebbe quindi avere interesse a vedere al vertice della sua finanziaria un banchiere che certo non si è allineato con Passera e con il suo braccio destro Gaetano Micciché. Quale sarà adesso l’effetto-Modiano sulla Tassara? In ambienti bancari si spiega che la sua strada è «segnata e molto stretta», visto che ha solo il mandato di cedere al meglio le partecipazioni, senza guizzi creativi, fino a rimborsare gli istituti. Ma certo la mossa del cavallo studiata dal Professore potrebbe portare qualche novità. O magari servire a conservare lo status quo