Federico Fubini, Corriere della Sera 13/12/2008, 13 dicembre 2008
MILANO
Pietro Modiano sarà il nuovo presidente della Carlo Tassara. La designazione è arrivata a sorpresa a meno di ventiquattrore dalle dimissioni da direttore generale di Intesa Sanpaolo del manager milanese, che andrà quindi a gestire la ristrutturazione della cassaforte di Romain Zaleski, messa sotto tutela dalle banche creditrici, guidate proprio da Ca’ de Sass e da Unicredit.
L’investitura avverrà la prossima settimana all’assemblea dei soci della Tassara, fissata in prima convocazione il 19 e il 22 in seconda, con la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione che passerà da cinque a sei membri, per far spazio ai rappresentanti delle banche creditrici Intesa Sanpaolo, UniCredit, Montepaschi, Bpm e Ubi. Insieme a Modiano gli istituti avrebbero intenzione di designare l’avvocato Carlo D’Urso e il commercialista Salvatore Spiniello, mentre il finanziere franco-polacco manderà a rappresentarlo Mario Cocchi, Helene Zaleski e un terzo il cui nome non sarebbe stato ancora deciso.
In realtà i cinque istituti avevano scelto in un primo momento di affidare la Tassara alle cure di Pierfrancesco Saviotti, prima che l’uscita di scena di Fabio Innocenzi catapultasse il banchiere di Merrill Lynch sul ponte di comando del Banco Popolare. La designazione di Modiano offre quindi contemporaneamente due soluzioni: rimette subito il banchiere in pista, e colma il vuoto creato alla presidenza della Tassara. L’ex direttore generale di Intesa sarà dunque il garante delle cinque banche creditrici per la messa in sicurezza della finanziaria di Breno, indebitata per 5,4 miliardi. Di questi, 1,3 miliardi riguardano l’esposizione con Royal Bank of Scotland e Bnp Paribas, che dovrà essere chiusa entro marzo.
Le modalità dell’estinzione dei debiti sono state definite il primo dicembre, fissando i passaggi che porteranno alla liquidazione nei prossimi 12 mesi del portafoglio azionario della finanziaria. La scorsa settimana Zaleski ha ridotto sotto il 2% la partecipazione in Generali, dal 2,03%, e ieri la Consob ha comunicato la discesa della Tassara al 4,6% in Intesa Sanpaolo, dal 5%. Quella in Ca’ de Sass è una delle partecipazioni chiave della finanziaria di Breno.
La designazione di Modiano al delicato incarico di ristrutturare la holding di partecipazioni è arrivata il giorno dopo l’uscita da Intesa, e non è quindi difficile rintracciare legami tra i due avvenimenti. Il presidente dell’istituto, Giovanni Bazoli, ha rapporti consolidati con Zaleski ed è particolarmente attento alle vicende della Tassara, che oltre a essere socio di Intesa è anche azionista di riferimento con circa il 20% della Mittel, finanziaria di cui il banchiere bresciano è presidente. Bazoli è stato uno dei principali artefici del divorzio consensuale di Modiano da Intesa, deciso secondo alcune ricostruzioni martedì dopo un faccia a faccia tra i due che ha evitato di trascinare lo scontro tra il direttore generale e il consigliere delegato, Corrado Passera, fino al consiglio che martedì esaminerà il progetto di riorganizzazione.
Federico De Rosa