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 2008  dicembre 13 Sabato calendario

I conti sono ormai definiti, così come il numero dei posti disponibili. Dopo il nuovo decreto flussi riservato a colf e badanti, il Viminale aggiorna la classifica di chi potrà ottenere il permesso per vivere in Italia

I conti sono ormai definiti, così come il numero dei posti disponibili. Dopo il nuovo decreto flussi riservato a colf e badanti, il Viminale aggiorna la classifica di chi potrà ottenere il permesso per vivere in Italia. E tanto basta per scoprire che la metà delle istanze è stata presentata da datori di lavoro stranieri. un record. Sono oltre 200.000 persone e ciò alimenta il sospetto che nella maggior parte dei casi si tratti di ricongiungimenti familiari mascherati. Non a caso il nuovo provvedimento prevede che debbano confermare la domanda e dimostrare di essere in possesso della carta di soggiorno, dunque essere in Italia da almeno cinque anni.  una limitazione forte, voluta dai ministri dell’Interno Roberto Maroni e del Welfare Maurizio Sacconi, che alla fine potrebbe escludere dal conteggio fino a 100.000 domande, facendo posto a chi ha invece le carte in regola ma è in fondo alla graduatoria compilata in base all’orario di inserimento dei moduli nel sistema informatico. Bocciata una domanda su tre Sono i numeri a dare il quadro della situazione. E ad alimentare la speranza delle famiglie italiane che si sono affidate a donne e uomini extracomunitari per assistere bambini e anziani. Le richieste presentate tra il 15 e il 18 dicembre di un anno fa per lavorare nel nostro Paese sono state 740.813. Di queste, 420.366 sono per lo svolgimento di attività domestica. La maggior parte di colf e badanti sono in realtà già arrivate, vivono presso le famiglie e vengono retribuite «in nero». Si tratta dunque di regolarizzare la loro posizione anche prevedendo che nei prossimi anni potrebbe essere introdotta una «moratoria » che limiti l’ingresso regolare degli extracomunitari. Per capire quante possibilità ci sono che riescano ad avere il permesso bisogna esaminare le cifre complessive. Il decreto flussi del 2007, quello appunto del «click day», assegnava 170.000 posti e ne riservava 65.000 a colf e badanti. Il nuovo provvedimento – pubblicato in Gazzetta Ufficiale la scorsa settimana – assegna 105.400 posti esclusivamente a queste due categorie. Il totale della quota è dunque di 170.400 posti. La percentuale delle domande bocciate sinora supera di poco il 35 per cento, una su tre. Una media che, dicono gli esperti del Dipartimento dell’immigrazione, dovrebbe essere rispettata sino alla fine. Vuol dire che dal totale di 420.366 bisognerà eliminare un terzo delle richieste per mancanza di requisiti, circa 148.000 istanze. Si scende così a 272 e da questa cifra saranno sottratte altre decine di migliaia di domande. Contratti fittizi Il monitoraggio effettuato dai funzionari guidati dal prefetto Mario Morcone ha accertato infatti che sono 195.707 le domande presentate da datori di lavoro stranieri. Tra loro, ci sono 101.238 persone che non hanno la carta di soggiorno e dunque vengono esclusi dall’ultimo decreto. Possono sperare di aver ottenuto un piazzamento molto alto nella graduatoria del precedente provvedimento – dove bastava dimostrare di avere soltanto il permesso di soggiorno – ma è comunque prevedibile che si cercherà di limitare l’accoglimento di queste istanze, proprio perché c’è il dubbio – più volte espresso da Maroni e Sacconi – che sia un tentativo di aggirare le norme sul ricongiungimento familiare e quindi che la concessione del nulla osta a questi stranieri non serva a garantire occupazione perché il contratto di assunzione potrebbe essere fittizio. Restano dunque 200.000 domande, una cifra molto vicina a quella dei posti disponibili. Per chi ha i requisiti – reddito e assenza di precedenti penali o di pregresse espulsioni – le possibilità sono quindi molto alte. Appare invece ormai certo che le risposte non arriveranno in tempi brevi. Secondo le previsioni del Viminale l’esame delle richieste terminerà non prima della prossima primavera. Chi è già in Italia e viene sorpreso senza permesso rischia l’espulsione immediata, anche se lo stesso Maroni ha più volte fatto capire che ci sarà un atteggiamento di flessibilità per chi ha un alloggio e un lavoro. Record di posti a Roma e Milano Anche per il decreto relativo al 2008 Roma e Milano potranno contare su un numero alto di quote che si sommano a quelle già assegnate per l’anno scorso. La cifra riportata nelle tabelle del Viminale relative al 2007 tiene conto di tutte le categorie di lavoratori, non solo di quelli che svolgono attività domestica, ma serve a far capire la differenza con le altre città. Sono 15.941 quelle riservate alla capitale e 12.841 quelle per il capoluogo lombardo. Secondo le ultime previsioni Roma potrebbe avere circa 8.000 posti in più, Milano almeno 6.000. I 100.000 nullaosta rimanenti verranno divisi per le altre città, cercando di privilegiare chi ha terminato l’esame delle richieste ma ha molte domande rimaste fuori perché finite in fondo alla graduatoria stilata in base all’orario di registrazione. Un caso potrebbe essere quello di Brescia dove sono state presentate 45.056 istanze, oppure Napoli (25.545), Torino (23.498), Bergamo (23.655) e Bologna (22.644).