Maurizio Molinari, La Stampa 12/12/2008, pagina 11, 12 dicembre 2008
La Stampa, venerdì 12 dicembre 2008 In pubblico è schiva ma in privato usa maniere forti e linguaggio da caserma
La Stampa, venerdì 12 dicembre 2008 In pubblico è schiva ma in privato usa maniere forti e linguaggio da caserma. Per i portavoce è dedita solo alla beneficienza ma i reporter del Chicago Tribune la paragonano a Lady Macbeth per avidità di potere e denaro. Il marito Rod Blagojevich, governatore dell’Illinois, non ama parlare troppo di lei ma i verbali del «Chicagogate» la descrivono come una protagonista del tentativo di vendere al miglior offerente il seggio di Obama. La donna in questione è Patricia Mell, detta Patti, classe 1963, laureata in economia e sposatasi nel 1990 con Blagojevich nel matrimonio che ha cambiato volto alla politica dell’Illinois. In assenza di racconti diretti su come sbocciò l’amore, politici e giornalisti di Chicago concordano nel dire che il risultato di quell’unione fu il patto fra il rampante Rod e il suocero Richard Mell, leader dei democratici nella Cook County dove sorge la metropoli. Mell era la voce più influente della nomenklatura cittadina e Rod gli piaceva al punto da prevedere che potesse «diventare presidente». «Quelle nozze lanciarono Rod in politica» riassume John Pelissero, storico della Loyola University. Patricia consolidò il matrimonio con due figlie e nel 2002 Mell trovò i fondi necessari per far eleggere Rod governatore. Ma il suocero divenne ingombrante: il genero gli contestò una discarica inquinante - di proprietà di una cugina della moglie - e Patricia non fece nulla per scongiurare il tramonto del padre. Da quel momento, 2005, Rod e Patti hanno gestito l’Illinois in tandem. Lo strumento per sostenere le finanze famigliari è stata la «River Realty», società immobiliare di Patricia, i cui bilanci attestano entrate per 700 mila dollari a seguito delle campagne elettorali del marito, con i fondi provenienti da «clienti raccomandati». Il sospetto degli inquirenti è che chi otteneva favori da Rod dava commissioni a Patricia. Senza contare le commesse ricevute da Tony Rezko, l’immobiliarista condannato per frode e corruzione fra i principali finanziatori di Blagojevich come di Obama. Ma la crisi immobiliare si è fatta sentire anche per la «Zarina dell’Illinois» - come la chiamano alcuni giornali locali - e dal 2007 gli affari sono andati sempre peggio con un calo delle entrate di famiglia del 17% fino a toccare il minimo di 214580 dollari, incluso lo stipendio del marito di 177412 dollari, che devono aver fatto temere l’incombente miseria ad una coppia talmente abituata agli agi della North Shore da non aver mai voluto mettere piede nella residenza ufficiale del governatore, nella cittadina di Springfield, la capitale dello Stato. La paura di non poter mantere il tenore di vita da super vip ha trasformato Patricia nella molla del tentativo di vendere il seggio di Obama. Le intercettazioni dell’Fbi lasciano pochi dubbi. Durante la «conference call» di due ore nella quale il governatore e alcuni stretti collaboratori affrontarono concretamente il tema della destinazione del seggio di Obama fu lei ad avanzare l’idea di guadagnarci, proponendo di ottenere in cambio «un posto per me in un consiglio di amministrazione». E il marito assentì: «Potresti portare a casa i 150 mila dollari che ci servono». E quando poco tempo dopo Blagojevich immaginò di tenere per sè il seggio disse alla moglie di stare tranquilla perché «tu potrai diventare una lobbista» e guadagnare di conseguenza. Il procuratore Patrick Fitzgerald, che guida le indagini, è convinto che la «zarina» abbia messo bocca anche in altre illegalità. Basti pensare che quando Blagojevich telefonò al Chicago Tribune per chiedere il licenziamento degli editorialisti che lo criticavano lei alle sue spalle gridava a squarciagola epiteti talmente volgari da essere stati censurati nelle trascrizioni dell’Fbi. La partnership politico-finanziaria non si è mai interrotta: risale al mese scorso l’elezione alla Camera dell’Illinois di Deborah Mell, sorella di Patricia e nota attivista gay, grazie alle forti pressioni del governatore. Abile nel muoversi dietro le quinte, la «zarina» era riuscita a rimanere lontano dai riflettori: quando passeggia lungo il Magnificent Mile in pochi la riconoscono e non si è fatta vedere neanche all’udienza che ha decretato la liberazione su cauzione del marito. Ma i verbali di Fitzgerald ora sono di pubblico dominio, le sue immagini campeggiano sui tabloid e lei vede svanire l’impresa che riuscì all’altrettanto spregiudicata Lady Macbeth di Shakespeare: far commetere il regicidio al marito per poi essere lei a diventare regina. La tempesta innescata da Rod e Patti è di dimensioni tali da spingere Obama a dirsi «sotto shock» e per difendersi dai sospetti che fosse in qualche maniera al corrente ieri ha detto: «Non ho mai parlato del seggio vacante con il governatore». Ma i dubbi riguardano anche lo staff e il neo-presidente promette: «Ho dato disposizione di raccogliere tutte le informazioni, le renderemo pubbliche nei prossimi giorni». Maurizio Molinari