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 2008  dicembre 06 Sabato calendario

Maria Pellegrini, 78 anni. Nata e sempre vissuta nel paesino di Casalserugo, poco meno di 6 mila anime in provincia di Padova, maestra d’asilo in pensione, «intelligente, scaltra, anche avida», s’era arricchita costruendo sui terreni ereditati dai genitori cento appartamenti per un totale di 43 mila metri cubi

Maria Pellegrini, 78 anni. Nata e sempre vissuta nel paesino di Casalserugo, poco meno di 6 mila anime in provincia di Padova, maestra d’asilo in pensione, «intelligente, scaltra, anche avida», s’era arricchita costruendo sui terreni ereditati dai genitori cento appartamenti per un totale di 43 mila metri cubi. Alta, sguardo penetrante, detta "la capitana” per i modi severi, autoritari, a volte altezzosi, girava con abiti dimessi e aveva deciso di rimanere signorina a vita per dedicarsi così a capofitto da un lato agli affari immobiliari, dall’altra a quelli dell’anima, infatti non si perdeva una messa o un funerale e con la sua vecchia Lancia Delta verde bottiglia faceva spesso visita a disabili e anziani. Carattere socievole, amava circondarsi dei nipoti e delle sorelle Edda e Pierina, partecipava volentieri alle cene in famiglia, ma da qualche tempo «aveva paura di una persona che la minacciava», forse per questioni legate ai suoi immobili, forse per l’eredità, e «la sera non voleva più uscire sola di casa». L’altra notte qualcuno entrò in casa sua tranciando l’inferriata della finestra del garage, la sorprese addormentata nel suo letto, indosso una camicia da notte lunga fino alle ginocchia, le schiacciò sul volto una sciarpa finché non smise di respirare e poi, forse per simulare una rapina, buttò in terra soprammobili, lampade, vestiti, fotografie, persino bicchieri e piatti della cucina. Nella notte tra mercoledì 10 e giovedì 11 dicembre al primo piano di una villetta di 70 metri quadri al civico 48 di via Cavour a Casalserugo in provincia di Padova.