"La Gazzetta dello Sport" 12/12/2008;, 12 dicembre 2008
«Spesso i grandi calciatori rischiano di trasformarsi in attori che ”recitano” la loro parte, costruita ad hoc, anche lontano dalle telecamere
«Spesso i grandi calciatori rischiano di trasformarsi in attori che ”recitano” la loro parte, costruita ad hoc, anche lontano dalle telecamere. La ”dittatura dell’esteriorità” di cui questi uomini sono spesso vittime, tende a spostare l’asse dell’identità, ed è come vivere in uno specchio: devi sempre sorridere anche quando non ne hai voglia. Ma più si vive lontani dalla propria individualità, più si diventa dei manichini. E più si sta male, impotenti davanti alla ”vampirizzazione” provocata nel proprio io dal sistema del marketing». (L’’epidemia” di depressione nel calcio secondo lo psicologo Raffaele Morelli, direttore di Riza Psicosomatica)