Internazionale 773 4-11 dicembre, (dal New Yorker), 12 dicembre 2008
Tutte le donne del presidente. Galante, seduttore, dongiovanni. Il sesso è un ingrediente fondamentale dell’immagine di Silvio Berlusconi
Tutte le donne del presidente. Galante, seduttore, dongiovanni. Il sesso è un ingrediente fondamentale dell’immagine di Silvio Berlusconi. La vita politica italiana raccontata ai lettori del New Yorker da Alexander Stille Il presidente del consiglio italiano silvio berlusconi è abituato agli scandali. A 72 anni, è sopravvissuto a 17 processi penali senza una condanna definitiva. L’opinione pubblica italiana non si scandalizza né s’indigna più. A gennaio la procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio di Berlusconi, depositando gli estratti di oltre mille intercettazioni telefoniche. In queste conversazioni la televisione pubblica italiana appare come il ”divano del peccato” usato da Berlu- sconi per fare favori ad aspiranti attrici (le fanciulle mie, le chiama) e cercare di far cadere il governo. L’inchiesta non ha avuto nessuna conseguenza politica. Alle elezioni di aprile Berlusconi è tornato trionfalmente al potere con la sua coalizione di centrodestra, il Popolo delle libertà, dopo meno di due anni passati all’opposizione. All’inizio dell’estate, però, quando i procuratori di Napoli hanno reso noto che esistevano centinaia di altre intercettazioni, di natura puramente personale, e ne hanno chiesto la distruzione, la stampa si è messa in moto. Macché abuso di potere, altro che reati penali, parliamo di sesso! I giornali italiani hanno fatto circolare l’ipotesi che i nastri contenessero notizie piccanti su Berlusconi e tre donne del suo governo. Le voci sulle possibili scappatelle del Cavaliere sono spesso deformate dalle simpatie politiche: i suoi nemici credono alla storia del settantenne decrepito che per fare sesso deve ricorrere alle pompette per il pene e a misteriose iniezioni; i sostenitori lo dipingono come un instancabile dongiovanni in grado di soddisfare due o tre donne alla volta. Durante la campagna elettorale, Berlusconi ha contribuito ad alimentare le chiacchiere vantandosi di quanto fossero belle le candidate del suo partito rispetto alle donne del centrosinistra. E quando la sua coalizione ha riservato il trenta per cento delle candidature alle donne, ha osservato che si stava scatenando una ”corsa a dire che sono idanzate mie e di Gianfranco”, riferendosi a Gianfranco Fini, il presidente della camera e suo principale alleato. ”Siamo un po’ superman, diciamolo chiaro, da quel punto di vista, ma certi numeri non ce li possiamo permettere”, ha aggiunto. In ogni caso, Berlusconi ha portato in parlamento, e perino nel suo governo, un certo numero di ex soubrette diventate famose nel suo impero televisivo. Antonio Di Pietro, un ex magistrato che guida uno dei principali partiti di opposizione, ha definito pubblicamente Berlusconi un magnaccia – termine colorito riservato a chi sfrutta la prostituzione ’ per il tempo che ha dedicato a trovare lavoro alle ”veline” invece di risolvere i problemi del paese. Durante una manifestazione che si è svolta a Roma l’estate scorsa, la comica italiana Sabina Guzzanti, parlando di una delle donne nominate al governo da Berlusconi, ha detto: ”Non puoi mettere alle pari opportunità una che sta lì perché t’ha succhiato l’uccello!”. La ministra in questione è Mara Carfagna, ex candidata al titolo di miss Italia ed ex showgirl che ha lavorato nelle tv Mediaset prima di approdare in parlamento (Carfagna ha querelato Sabina Guzzanti per diffamazione e ha seccamente negato qualunque relazione sessuale con Berlusconi). Vittorio Feltri, direttore del giornale di destra Libero, non la pensa come Guzzanti. ”Se fossi Berlusconi non mi preoccuperei”, ha detto Feltri. ”Anche Mussolini aveva le sue donne. Abbiamo bisogno di un presidente del consiglio, non di un monaco trappista”. Dalla tv al Transatlantico Berlusconi parla apertamente di sesso e non nasconde di essersi sottoposto a un lifting e a un trapianto di capelli. In politica unisce forme arcaiche di autorità a tratti moderni di carisma mediatico. Il Corriere della Sera di recente ha pubblicato un suo commento – fra il tronio e il lamentoso – sul fatto che la gente lo tratta come un re dai poteri taumaturgici: ’La gente mi tira per la giacca, le mamme incinte mi chiedono di mettere la mano sulla loro pancia, altri sugli occhi perché ci vedono poco. Qualcuno, pensate, sulla testa perché ha pochi capelli. Ma in quel caso mi basta dare il numero di telefono del mio medico”. Oltre alle sue ipotetiche ex amanti, Berlusconi ha portato nel nuovo parla mento tre avvocati penalisti che lo hanno difeso in tribunale (oggi preparano proposte di legge per aiutare il loro cliente), il suo consulente iscale, alcuni coimputati nei processi per corruzione, una lunga serie di manager ed ex manager delle sue aziende, redattori e direttori dei suoi giornali e il suo medico personale. Di conseguenza il palazzo dove ha sede la camera dei deputati, progettato in parte dal Bernini, con i suoi splendidi pavimenti di marmo e i sofitti altissimi, è diventato la nuova via Veneto. Il centro della vita sociale è un magniico salone, il Transatlantico, dove i parlamentari siedono in comodi divani di pelle oppure chiacchierano in piedi con colleghi e giornalisti. Un giorno mi trovavo lì e ho sentito bisbigliare ”Ecco la Carfagna!” mentre la tanto discussa ministra delle pari opportunità si muoveva tra la folla. La Carfagna ha subìto un’enorme trasformazione dai tempi in cui lavorava in tv e indossava minigonne e camicette scollate. L’estate scorsa in Italia spopolava un video online intitolato Mi guardano il culo pure in Germania, in cui si vede Mara Carfagna che fa la ballerina e viene piroettata in aria, con la gonna sollevata ino alla vita. Ora ha un taglio di capelli corto e severo (ma molto alla moda) e indossa sobri tailleur grigi, però ha solo 32 anni e i grandi occhi castani la fanno sembrare ancora più giovane. Quel giorno era tallonata da un assistente che teneva alla larga i giornalisti. Parlare dei pettegolezzi della stampa, ha spiegato, ’non rientra nel mio mandato di ministro”. Decisamente meno sobria è Michela Vittoria Brambilla, sottosegretaria alla presidenza del consiglio con delega al turismo. Anche lei ex concorrente a miss Italia, ha condotto il programma televisivo I misteri della notte, dedicato alla vita notturna delle città di tutto il mondo (un cliccatissimo video di YouTube la mostra mentre visita un club sadomaso di Barcellona con tanto di uomini al guinzaglio, donne a seno nudo e vigorosi massaggi con frutta esotica). Vittoria Brambilla ha lavorato anche come giornalista in tv prima di passare a dirigere l’impresa di famiglia nell’industria dell’acciaio. Sembra che l’incarico al turismo sia stato una scelta di ripiego: visto il suo amore per gli animali si dice che volesse diventare ministro per l’ambiente. Ha ancora un aspetto da diva della tv, con i lunghi capelli rossi, la camicetta scollata, le minigonne cortissime e i sandali ’alla schiava” con 12 centimetri di tacco e un’elaborata rete di lacci di pelle che s’inerpica sui polpacci. Al suo confronto la ministra dell’istruzione è una donna molto sobria: Mariastella Gelmini ha 35 anni e non solo non proviene dal mondo dello spettacolo, ma ha addirittura una certa esperienza politica, anche se breve. Tra una votazione e l’altra, Niccolò Ghedini, uno degli avvocati di Berlusconi, si aggira intorno al bar del Transatlantico mangiando ciliegie. Negli ultimi anni ha fatto la spola tra il tribunale di Milano, dove Berlusconi è stato processato per corruzione, e il parlamento, dove ha contribuito a scrivere una serie di leggi che hanno aiutato a tenere fuori dai guai il presidente del consiglio e alcuni dei suoi più stretti collaboratori. Quando l’ho incontrato, mi ha spiegato con calma e pazienza perché era giusto fare una legge per consentire all’impero televisivo di Berlusconi, Mediaset, di conservare la frequenza di un canale che in base alla legge italiana e alle normative europee è stata assegnata a qualcun altro (secondo lui le restrizioni alla proprietà televisiva non hanno senso nell’era della tv digitale). Mi ha anche spiegato perché è stato necessario garantire a Berlusconi l’immunità da qualunque procedimento giudiziario inché resterà presidente del consiglio (la magistratura italiana è totalmente indipendente, perciò, sostiene Ghedini, è fondamentale che il governo si tuteli). Questa legge ha bloccato un processo ormai vicino alla sentenza in cui il premier era accusato di aver pagato il suo avvocato britannico per testimoniare il falso in due processi. Uno riguardava l’apertura di un conto bancario segreto all’estero controllato dalla Fininvest, la holding di Berlusconi, per inanziare il leader socialista Bettino Craxi (sia Berlusconi sia l’avvocato britannico respingono ogni accusa). Più recentemente, Berlusconi ha cercato di far approvare un disegno di legge per limitare l’uso delle intercettazioni in tutte le indagini che non riguardano il terrorismo o la maia. Il progetto prevede ino a tre anni di carcere per i giornalisti che le pubblicano. difficile non restare affascinati dall’onorevole Umberto Scapagnini, il medico personale di Berlusconi, che è entrato nella cerchia del presidente grazie alle sue teorie sulla longevità. Scapagnini ha prescritto al premier un regime speciale composto di dieta, esercizio fisico, amminoacidi, vitamine e antiossidanti. ”Berlusconi è il più straordinario soggetto psicofisico che abbia mai esaminato”, mi ha detto Scapagnini. ”E non lo dico per piaggeria. Sono uno scienziato di fama internazionale, non ho bisogno di adulare nessuno”. Scapagnini, che ha viaggiato lungo la via della seta e studiato le abitudini alimentari degli abitanti di Okinawa per scoprire i segreti della loro longevità, ha contribuito a sviluppare un metodo per calcolare quella che chiama la vera età biologica di una persona (la misurazione di certi ormoni più un esame di 50 ilamenti di dna e del sistema immunitario del soggetto). L’età biologica, afferma il medico, può essere molto diversa dall’età reale. ”Berlusconi è 15 anni più giovane della sua età anagraica”, sostiene Scapagnini. ”Il suo sistema immunitario e la sua capacità di resistenza sono fuori dal comune. Ha una personalità magnetica e una straordinaria capacità di comunicazione. Tra tutti i pazienti che ho esaminato è forse quello che ha la possibilità di vivere più a lungo. Se lo vede in costume da bagno, ha il tono e la muscolatura di un uomo molto, molto più giovane”. Scapagnini spera di tenere in vita il presidente del consiglio ino a 120 anni, un’età che ritiene perfettamente raggiungibile da un essere umano. E le donne? ”Sicuramente Berlusconi ha una forte personalità sessuale e loro ne sono fortemente attratte”, spiega Scapagnini. ”Ovviamente, per lui come per chiunque di noi, la cosa non dispiace. Ma come tutto quello che riguarda Berlusconi, è diventata subito una leggenda, e il presidente è stato oggetto di una vergognosa violazione della privacy che non sarebbe mai stata permessa negli Stati Uniti”. Il sesso ha sempre avuto un ruolo importante nell’immagine di Berlusconi. La carriera del presidente del consiglio è cominciata nel settore immobiliare a Milano, costruendo quartieri residenziali e introducendo nella zona il modello edilizio del complesso residenziale chiuso in stile americano. Poi è stato il pioniere della tv privata, contribuendo a spezzare il monopolio di stato. Grazie ai forti appoggi politici, ha potuto creare un monopolio virtuale sulla tv privata in Italia: dall’inizio degli anni ottanta è il principale proprietario dei tre maggiori canali privati del paese, che insieme ai canali pubblici rappresentano oltre il 90 per cento dell’intero mercato televisivo. Spesso, quando faceva dei discorsi ai suoi agenti immobiliari, Berlusconi si vantava di come all’inizio della sua carriera fosse riuscito a chiudere un accordo importantissimo seducendo la segretaria di qualcuno. Berlusconi di fatto ha introdotto il sesso nella tv italiana. E ha cambiato la cultura del paese. Per buona parte del secondo dopoguerra, l’Italia è stata dominata da forze piuttosto attente al senso del pudore: la chiesa cattolica (insieme alla Democrazia cristiana) e il Partito comunista. Berlusconi non solo ha portato in Italia Dallas e Dynasty, ma ha lanciato un programma come Colpo grosso, uno spogliarello mascherato da gioco a premi che si concludeva invariabilmente con i concorrenti – un uomo e una donna – in mutande. Berlusconi non ha avuto scrupoli nell’usare i suoi contatti negli ambienti televisivi per fare carriera in politica. possibile farsene un’idea grazie a un’intercettazione del 1986, dopo che Bettino Craxi era diventato presidente del consiglio e aveva aiutato Berlusconi ad assicurarsi un monopolio di fatto sulla tv privata in Italia. All’epoca la polizia intercettò una telefonata tra Berlusconi e uno dei suoi più stretti collaboratori, Marcello Dell’Utri, sospettato di riciclare soldi per la mafia (nel 2004 è stato condannato per associazione maiosa ed è ricorso in appello). Il 31 dicembre 1986 Dell’Utri e Berlusconi si scambiano gli auguri di buon anno e la conversazione passa al sesso: Berlusconi: Iniziamo male l’anno! Dell’Utri: Perché male? Berlusconi: Perché dovevano venire due di Drive In e ci hanno fatto il bidone! E anche Craxi è fuori della grazia di Dio! Dell’Utri: Ah! Ma che te ne frega di Drive In? Berlusconi: Che me ne frega? Poi inisce che non scopiamo più! Se non comincia così l’anno, non si scopa più! Il morale del capo L’ultima orgia di pettegolezzi ha avuto origine da un’indagine della procura di Napoli sui rapporti tra Agostino Saccà, ex capo di Rai iction, e Silvio Berlusconi. I magistrati sostengono che Saccà ha usato la sua posizione per fare dei favori a Berlusconi in cambio del suo aiuto per creare una società di produzione privata in Calabria, un progetto che stava cercando di avviare mentre era ancora pagato dallo stato. ”Io sai che poi ti ricambierò dall’altra parte, quando tu sarai un libero imprenditore, mi impegno a... eh? A darti u n g r a n d e s o s t e g n o ”, avrebbe detto Berlusconi a Saccà. proprio quello che molti temevano quando Berlusconi è entrato in politica: che potesse usare il suo potere di uomo più ricco del paese per distorcere la funzione di governo, per corrompere, di fatto, un dipendente pubblico in modo che servisse i suoi interessi privati invece di quelli pubblici. Alcune di queste intercettazioni sono state ottenute del settimanale L’Espresso e pubblicate sul suo sito. Registrate nel 2007, quando Berlusconi non era al potere, sono un capolavoro di piaggeria: Saccà: Presidente! Buonasera... come sta... Presidente!”. Berlusconi: Si sopravvive… Saccà: Eh... Vabbè, ma alla grande, voglio dire, anche se tra dificoltà, cioè io... Lei è sempre più amato nel paese... Berlusconi: Politicamente, sul piano zero… Saccà: Sì. Berlusconi: Socialmente, mi scambiano... Mi hanno scambiato per il papa... Saccà: Appunto dico, lei è amato proprio nel paese, guardi glielo dico senza nessuna piaggeria… Ma è stupendo, perché c’era bisogno… C’è un vuoto che lei copre anche emotivamente... Cioè vuol dire... Per cui la gente... Proprio... cosi... Lo registriamo... Poi passano al motivo della telefonata. Berlusconi ha bisogno d’aiuto per conservare al centrodestra il controllo della Rai, anche se al governo c’è il centrosinistra. Saccà: Lei è l’unica persona che non mi ha chiesto mai niente... Voglio dire... Berlusconi: Io qualche volta di donne... E ti chiedo... Perché... Per sollevare il morale del capo... Poi Berlusconi passa a un nuovo argomento: vuole far lavorare due attrici, una delle quali per uno scopo esplicitamente politico. Saccà, da bravo dispensatore di favori, non vuole sapere perché. Berlusconi: Ti spiego che cos’è questa qui... Saccà: Ma no, Presidente, non mi deve spiegare niente. Berlusconi: No, te lo spiego: io sto cercando di avere… Saccà: Presidente, lei è la persona più civile, più corretta… Berlusconi: Io sto cercando di avere la maggioranza in senato… E questa Evelina Manna può essere… Perché mi è stata richiesta da qualcuno con cui sto trattando. In quel periodo, Berlusconi stava cercando di far cadere il governo di centrosinistra guidato da Romano Prodi, che al senato poteva contare solo su un voto di maggioranza. Un senatore sostiene che un esponente del centrodestra gli offrì una cospicua somma per cambiare schieramento, e in questa telefonata Berlusconi lascia chiaramente intendere che spera di ottenere una parte per un’attrice per conto di un senatore del centrosinistra, allo scopo di far cadere il governo. Saccà e Berlusconi negano di aver fatto qualcosa di illecito e Saccà afferma che le due attrici citate nella conversazione hanno avuto solo un’audizione, e non un contratto. Saccà è ancora indagato e i suoi avvocati hanno cercato di fare archiviare il caso. Altre intercettazioni fanno capire ino a che punto Berlusconi controllava la Rai mentre era all’opposizione, pur essendo il maggior proprietario della di- retta concorrente, Mediaset. Deborah Bergamini, ex assistente personale di Berlusconi, era stata assunta alla Rai, come direttrice del marketing, nel 2002. Nel 2007 alcune voci la dipingevano come una sorta di agente di Mediaset all’interno del sistema televisivo pubblico. Era spesso al telefono con gli ex colleghi di Mediaset, coordinando i programmi e discutendo come andavano presentate le notizie. In una conversazione del 2005 parlava di come limitare le notizie sulla morte del papa per non scoraggiare il voto cattolico alle elezioni regionali. Quando il centrodestra è stato sconitto, Bergamini e i suoi colleghi hanno cercato in tutti i modi di ritardare l’uscita della notizia, per essere sicuri che ci fossero meno spettatori, e poi hanno trasmesso i dati nel modo più confuso possibile. Bergamini, che nega ogni collusione con Mediaset, è stata allontanata dalla Rai quando le conversazioni sono diventate di dominio pubblico, ma ha ricevuto 390mila euro di buonuscita. Oggi anche lei siede in parlamento. Gabri, Nunzia e Virginia Prima di lasciare la presidenza del consiglio nel 2006, Berlusconi ha fatto approvare una nuova legge elettorale che garantisce ai leader di partito un potere quasi assoluto sulle candidature. In passato gli elettori potevano votare i singoli candidati. Con la nuova legge, gli italiani possono votare solo per i partiti, e sono i capi dei partiti a decidere le liste elettorali. Chi è in cima alla lista ha maggiori possibilità di essere eletto, mentre le probabilità diminuiscono via via che si scende di posizione. Puoi diventare onorevole solo se hai il benestare del leader di partito. ”Sono come il principe azzurro con le zucche: li ho fatti diventare tutti onorevoli”, ha detto una volta Berlusconi riferendosi al suo gruppo parlamentare. La legge prevede anche un premio di maggioranza: un numero di seggi extra per garantire la solidità della coalizione di governo. Recentemente, durante una seduta parlamentare, Berlusconi ha proposto di far votare in parlamento solo i leader di partito, assegnando di fatto a tutti gli altri parlamentari un ruolo puramente decorativo. ”Stiamo andando verso un modello di democrazia di tipo sudamericano”, afferma Bruno Tabacci, un esponente della vecchia guardia democristiana che sicuramente non è un estremista. Tabacci oggi è all’opposizione, ma ha fatto parte della coalizione di centrodestra di Berlusconi dal 2001 al 2006. In quel periodo ha votato contro le leggi in materia di giustizia penale che sembravano scritte apposta per favorire Berlusconi e i suoi coimputati. Ma con le nuove regole questo dissenso interno è impossibile, spiega: ”Oggi i parlamentari sono sostanzialmente nominati, e non eletti. Il parlamento è moribondo”. Gerardo D’Ambrosio, un senatore di centrosinistra che ha fatto il giudice per oltre quarant’anni prima di entrare in politica, è ancora più categorico: da quando Berlusconi ha introdotto l’abitudine di impedire il dibattito sulle leggi importanti chiedendo il voto di iducia, ”il parlamento è diventato una farsa”. All’inizio della nuova legislatura un fotografo con il teleobiettivo è riuscito a inquadrare il testo di un biglietto mandato da Berlusconi a due giovani deputate, Gabriella Giammanco e Nunzia De Girolamo, nell’aula della camera: Gabri, Nunzia, state molto bene insieme! Grazie per restare qui, ma non è necessario. Se avete qualche invito galante per colazione, vi autorizzo ad andarvene!... Molti baci a tutte e due!!! Il ”vostro” presidente. Il fotografo ha colto anche l’inizio della loro risposta: Caro (Presidente) gli inviti galanti li accettiamo solo da lei. Cinque anni fa, Berlusconi vide una graziosa presentatrice televisiva di 26 anni, Virginia Sanjust di Teulada, che dava la notizia di un decreto legge approvato dal suo governo. Il giorno dopo le mandò un sontuoso mazzo di iori con un biglietto di congratulazioni. Lei rispose con un biglietto di ringraziamento dove era indicato il suo numero di cellulare. Subito il premier la chiamò per invitarla a pranzo a palazzo Chigi. Lei accettò. Dopo pranzo, secondo il racconto del suo ex marito, Federico Armati, Berlusconi le avrebbe regalato un braccialetto di brillanti offrendole un contratto di consulenza alla presidenza del consiglio, con un compenso di 36mila euro per due mesi e mezzo. La proposta venne formalizzata con un decreto uficiale, improvvisamente ritirato quando la stampa lo venne a sapere. Ma Sanjust in seguito ottenne uno show alla Rai, e l’ex marito, che lavorava per i servizi segreti, ebbe un trasferimento molto ambito. Poi, quando lui e l’ex moglie rimasero invischiati in una battaglia per l’afidamento del iglio, Armati fu rimosso dall’incarico. I legali di Berlusconi ripetono che non ha fatto niente di male e che voleva solo aiutare una giovane donna in dificoltà. Grazie alle norme che i suoi avvocati hanno fatto approvare dal parlamento per garantire l’immunità al presidente del consiglio in carica, anche in questo caso – come in quello di Saccà ” probabilmente non sapremo mai se Berlusconi ha violato la legge o meno. Da buon agente dei servizi segreti, Armati ha documentato i rapporti della ex moglie con Berlusconi per possibili usi futuri. Sostiene che Sanjust usò il suo ascendente su Berlusconi per far rimuovere l’ex marito dal suo incarico nei servizi e fargli tagliare drasticamente lo stipendio. Armati ha esposto la sua versione dei fatti in una denuncia presentata al tribunale dei ministri, che giudica eventuali reati commessi dai titolari dei diversi dicasteri. Tra le accuse c’è anche quella, respinta dagli avvocati, che Berlusconi avrebbe dato a Sanjust grosse somme di denaro contante. Anche se non ci sono le prove dei presunti versamenti di denaro, sembra che siano stati presi accordi perché Sanjust potesse vivere in un appartamento affacciato su Campo de’ Fiori (una delle piazze più belle di Roma) dove in precedenza aveva vissuto Armati. Ufficialmente l’appartamento era stato comprato da Salvatore Sciascia, direttore dei servizi iscali della Fininvest, condannato per aver corrotto dei funzionari della guardia di finanza per conto di Berlusconi. Invece di licenziare Sciascia per il suo ruolo nella vicenda delle tangenti, Berlusconi lo ha portato al senato. uno dei molti senatori che sono stati condannati per reati gravi. Arretrati e sessisti Niente di tutto questo preoccupa l’opinione pubblica italiana. Ed è un fatto che la dice lunga sull’opposizione di centrosinistra. ’Il vero dramma qui non è la farsa del sesso, ma il crollo totale del centrosinistra e la sua frammentazione”, mi dice un amico. La rielezione di Berlusconi, che pure aveva alle spalle due mandati poco brillanti, è dovuta al fallimento del governo di centrosinistra guidato da Prodi, sopravvissuto per appena 18 mesi. Con una maggioranza di un solo voto al senato e una coalizione di nove partiti che non riuscivano a mettersi d’accordo su niente, il governo Prodi è stato incapace di affrontare i gravi problemi del paese, tra cui la lunga crisi dei riiuti a Napoli. Per questo la maggioranza degli italiani non ha esitato a concedere a Berlusconi un potere decisionale straordinario. Appena eletto, ha abolito la tassa di proprietà sulla prima casa, un’iniziativa accolta con grande favore. Facendo intervenire l’esercito, si è mosso rapidamente per togliere la spazzatura dalle strade di Napoli, rivendicando il merito di aver restituito la città al mondo occidentale in appena 58 giorni. Resta il fatto che negli ultimi quattordici anni, cioè da quando Berlusconi domina la scena politica del paese, l’Italia ha subìto un grave declino. Il capitalismo dei vecchi amici si è dimostrato non solo ineficiente, ma anche corrotto. All’inizio degli anni novanta, il pil italiano era superiore di circa 15 punti a quello della Gran Bretagna, ora è più basso di 23 punti. Quando Wall street è crollata e la crisi inanziaria ha investito l’Europa, Berlusconi ha esortato i connazionali a non nascondere i soldi sotto il materasso, raccomandando di comprare azioni (in particolare quelle di Mediaset) e continuare a spendere. Il quotidiano La Repubblica ha raccontato che mentre andava in una discoteca di Milano Berlusconi ha detto: ”Se dormo tre ore, poi ho ancora energia per fare l’amore per altre tre”. La catastrofe finanziaria ha solo aumentato il suo potere, perché come presidente del consiglio avrà senza dubbio il controllo dei fondi pubblici stanziati per le operazioni di salvataggio delle aziende private. Perino il sessismo dilagante nei confronti delle donne in politica – il fatto che siano diventate un semplice ornamento politico – non è privo di conseguenze economiche. L’Italia ha la più bassa percentuale di occupazione fem- minile di tutti i grandi paesi europei: un grave ostacolo alla crescita economica e alla produttività, che spiega in parte perché il paese è rimasto in fondo alla classiica dei paesi industrializzati. Uno studio recente della Banca d’Italia ha rivelato che se le donne italiane avessero gli stessi livelli occupazionali degli uomini, il pil del paese sarebbe più alto di 17 punti. Altri studi collegano la natalità italiana, tra le più basse del mondo, all’estrema diseguaglianza tra uomini e donne. Ed è dificile che il potere taumaturgico di Berlusconi possa guarire anche questi mali.