Business Week, 14 dicembre 2008, 14 dicembre 2008
Un crescente numero di americani che si erano ritirati dal lavoro negli anni passati, sicuri di avere messo da parte abbastanza denaro da vivere tranquilli, ora sono costretti a rimettersi in cerca di una occupazione che il mercato, però, ora non offre
Un crescente numero di americani che si erano ritirati dal lavoro negli anni passati, sicuri di avere messo da parte abbastanza denaro da vivere tranquilli, ora sono costretti a rimettersi in cerca di una occupazione che il mercato, però, ora non offre. Se la crisi della Borsa ha danneggiato molti statunitensi, i più colpiti sono infatti i neo-pensionati, che si mantenevano grazie agli investimenti finanziari e si sentivano al sicuro per il valore della loro casa. Adesso in tanti si trovano senza soldi e in cerca di lavoro. ”Gli hanno tolto all’improvviso il pavimento da sotto i piedi” spiega Alicia H. Munnell, direttore del Center for Retirement Research del Boston College. Per ora non ci sono statistiche affidabili su quanti siano i pensionati che sono tornati sul mercato del lavoro, ma ci sono segni evidenti del fatto che il loro numero sta crescendo. RetirementJobs.com, il maggior sito di lavoro per chi ha più di 50 anni, ha visto raddoppiare il suo traffico – da 250 mila a 600 mila visitatori – in Novembre. In Aprile, prima che la crisi peggiorasse, un’indagine condotta dall’associazione di pensionati AARP rivelò che il 17% dei suoi pensionati stava pensando di tornare a lavorare o l’aveva già fatto. E non sono gruppi di vecchi sprovveduti e troppo ottimisti. Le indagini rivelano che molti di essi sono invece anziani che avevano fatto tutto quello che dovevano fare: hanno lavorato per qualche decade mettendo i soldi da parte. Il problema è aggravato dalla debolezza dell’economia, con le aziende che sono più propense a tagliare che ad assumere. Molti pensionati cercano lavoro da mesi senza trovarlo, anche perché i curricula dei sessantenni e dei cinquantenni non sono facilmente spendibili sul mercato del lavoro. A peggiorare ancora le cose c’è il fatto che negli ultimi anni l’esposizione in Borsa dei fondi pensione e dei soldi di chi lascia il lavoro è cresciuta notevolmente: nel 2007 i due terzi dei soldi dei pensionati erano in azioni.