Business Week, 14 dicembre 2008, 14 dicembre 2008
In crisi come le altre case automobilistiche, negli Stati Uniti Toyota – le cui vendite americane sono crollate del 34% a Novembre – sta adottando una strategia di sconti disperati
In crisi come le altre case automobilistiche, negli Stati Uniti Toyota – le cui vendite americane sono crollate del 34% a Novembre – sta adottando una strategia di sconti disperati. La casa giapponese sta offrendo finanziamenti gratuiti su 12 modelli e 5.000 dollari di sconto immediato sul pickup Tundra e sulla jeep Sequoia. ”Questi incentivi ci aiutano – dice Bob Carter, capo di Toyota Usa – ma non stanno funzionando quanto vorremmo”. Toyota ha perso 330 milioni di dollari nel Nord America nel secondo quarto dell’anno, e gli analisti si aspettano che le loro perdite salgano nei prossimi mesi, a causa della terribile condizione del mercato, dei pesanti sconti e del rafforzamento dello yen sul dollaro. I problemi di Toyota sono figli di una politica di aggressiva espansione negli Usa iniziata qualche anno fa. Dal 2006 l’azienda ha aperto due stabilimenti, e un altro dovrebbe partire nel 2011. Negli Usa i giapponesi producono 1,6 milioni di vetture all’anno, alle quali si aggiungono altri 1,2 milioni di macchine importate dal Giappone. Tutta questa extra-produzione ora non genera altro che un magazzino affollato. Difatti l’azienda ha dovuto chiudere per tre mesi lo stabilimento di San Antonio e ha ridotto la produzione in Usa del 20%. Ma non basta: il gruppo ammette di avere macchine invendute che equivalgono a 73 giorni di lavoro, per i furgoni e i pick up l’invenduto sale a 87 giorni. ”Quando vuoi essere il numero uno, costruisci troppe fabbriche” spiega Maryann N. Keller, analista indipendente del mercato dell’auto.