VArie, 10 dicembre 2008
Luca Ragusa, 39 anni. Torinese, piccoli e datati precedenti penali, padre di un bambino di tre anni, da un mese gestiva un bar
Luca Ragusa, 39 anni. Torinese, piccoli e datati precedenti penali, padre di un bambino di tre anni, da un mese gestiva un bar. L’altra sera era ai giardinetti con l’amico Carlo La Tona, 40 anni, che portava al guinzaglio il suo dogo argentino bianco. Il cane, giocando, fece ruzzolare in terra la figlioletta di due anni di Mario Catelli, 32, di mestiere capo cantiere, che gridò al La Tona: «Chiedi scusa». Quello rispose strafottente «chiedo scusa alla bambina, non a te» e poi, affidato il cane al figlio, con altri amici prese a calci il Catelli continuando pure quando quello era già caduto in terra. La madre del Catelli terrorizzata telefonò al marito Antonio, 60 anni, ex carabiniere, da trent’ anni autista personale di Sergio Pininfarina, per tutti «persona pacata e professionista impeccabile», e gli disse: «Torna subito, qui sta scoppiando il finimondo». Lui tornò, e quando vide il figlio in terra e il Ragusa con una pistola in pugno gli sparò due colpi in pancia con la sua Magnum 357. La Tona cercò di raccogliere la pistola dell’amico morto e allora il Catelli sparò pure a lui, colpendolo all’addome ma senza ledere organi vitali. Alle 23,40 di sabato 6 dicembre nei giardinetti di piazza Montanari, nel cuore di Santa Rita, a Torino.