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 2008  dicembre 06 Sabato calendario

Sono tutti contenti, i dirigenti delle Ferrovie. «Avete controllato l´orologio? Milano-Bologna, 212 chilometri in appena 58 minuti, sette in meno di quelli previsti

Sono tutti contenti, i dirigenti delle Ferrovie. «Avete controllato l´orologio? Milano-Bologna, 212 chilometri in appena 58 minuti, sette in meno di quelli previsti. Ecco, questa è davvero la metropolitana veloce d´Italia, questo è il futuro». Ma l´oggi comincia qui, alla stazione di Bologna, nell´attesa di un treno normale per arrivare a Milano, dove i cronisti verranno fatti salire sulla Frecciarossa e potranno raccontare le meraviglie dell´Alta Velocità. Inizia in un atrio pieno di viaggiatori arrabbiati perché, alle 9 del mattino, i tabelloni e gli altoparlanti annunciano una giornata da incubo. «Treno da Agrigento in ritardo di 120 minuti?». «Avvisiamo i viaggiatori che i tempi da e per Firenze, Roma e Napoli potranno subire ritardi di circa 80 minuti?». Per i viaggiatori diretti al nord la situazione non è migliore. «Il treno Eurostar 9302 delle ore 8,52 per Milano è cancellato». «Il treno 9426 delle 9,16 per Milano è cancellato». Cancellato anche il treno per Venezia. «Il treno Eurostar da Udine per Roma Termini oggi non è effettuato». Non sembra proprio il giorno giusto per la presentazione del treno del futuro. Un interregionale per Prato, alle 8,50, ha tirato giù 400 metri di linea aerea di alta tensione e tutta la stazione è andata in tilt per più di un´ora. A peggiorare il tutto sono arrivate le informazioni sbagliate. I treni «cancellati» in realtà erano stati solo fermati nelle stazioni della cintura. Qui sono scesi i passeggeri diretti a Bologna centrale (con treni regionali) poi gli Eurostar hanno proseguito la loro strada. «In appena tre ore siamo riusciti a riparare il guasto», esultano i responsabili delle Ferrovie. Ma a Bologna-Arcoveggio il regionale 6556 è stato bloccato oltre un´ora senza un perché. I passeggeri hanno forzato le porte, per uscire. Poi via con i taxi o a piedi, sotto l´acqua, verso il centro della città. Una signora incinta è stata portata alla stazione centrale da una pattuglia del 113. Per mostrare i prodigi dell´Alta velocità la Frecciarossa 28857 (uno dei 22 Eurostar che da domenica 14 dicembre collegheranno Milano a Napoli assieme ai 50 Eurostar previsti ogni giorno da Milano a Roma) parte da Milano per Bologna, torna nel capoluogo milanese e fa un´ultima corsa verso la città delle Due torri. Si parte dai binari «normali», quelli usati da tutti i treni. «Ancora non sono pronti - dice l´ingegner Orazio Iacono, direttore del compartimento di Bologna - i binari sotterranei presso queste due stazioni. Ma già oggi il viaggio sarà veloce». La promessa è mantenuta. Prima corsa di 71 minuti (sei di ritardo), seconda con 17 minuti in più rispetto ai 65 previsti. «Questa Freccia non serve solo a farvi provare l´Alta velocità. Stiamo facendo controlli tecnici importanti. Oggi c´è una simulazione chiamata della lepre e del levriero. Davanti a noi c´è un´altra Freccia che è la lepre e se rallenta rallentiamo anche noi, il levriero. Un treno come questo, ai 300 all´ora, ha bisogno di 15 chilometri di binari liberi. La frenata dolce, normale, è di otto chilometri. Per una rapida, che però crea problemi ai passeggeri, bastano tre chilometri». Sembra davvero un altro mondo, l´Alta velocità. Il treno fila a 250- 300 all´ora come su un biliardo. Nessun scossone, nessuna vibrazione. Il panorama non è stato rubato. Le barriere che impediscono di vedere la campagna non sono molte. La Freccia corre per molti chilometri a fianco dell´Autosole e anche le auto in corsia di sorpasso sembrano ferme. Sono sparite le città, nella corsa fra Milano e Bologna. Piacenza, Fidenza, Parma, Reggio, Modena che scandivano il viaggio verso il sud ora sono scomparse. Si vede solo, da lontano, qualche campanile. Ora il viaggio è scandito dai fiumi: il grande Po, il Taro, l´Enza, il Secchia? L´ingegner Iacono mette le mani avanti. «L´Alta velocità non penalizza i pendolari e gli altri clienti. Anzi. La chiamiamo anche Alta capacità perché, soprattutto di notte, accoglierà i treni merci che così nelle linee normali lasceranno spazio ai treni viaggiatori». L´ultimo viaggio è il più veloce. A 301 all´ora i macchinisti nemmeno guardano davanti. Non ci sono segnali rossi o verdi, nell´Alta velocità. Sono le onde radio a fare al treno i giusti impulsi. A Milano, prima dell´ultima corsa dei 58 minuti, passeggeri «normali» guardano la Frecciarossa ferma al binario 17. Hanno pacchi legati con lo spago, valigie pesantissime. Rosa è appena scesa dal treno - cuccette arrivato dalla Sicilia. «Tre ore di ritardo, non si arrivava mai. Ma il viaggio di andata è stato un inferno. Sono partita sotto la neve per andare al funerale di mia madre. Sono arrivata quando era già finito tutto». Guarda ammirata il treno rosso. «Ma è vero che va fortissimo?». Secondo le Ferrovie italiane bisogna «riconfigurare i servizi con specializzazione per Regionali, Intercity, Eurostar e Alta Velocità: ad ogni cliente il suo treno». Ma il treno di Rosa sembra arrivare da un passato troppo lontano.