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 2008  dicembre 06 Sabato calendario

 L´ULTIMA FRONTIERA DELL´ANTARTIDE O

come recitano i dépliant delle agenzie turistiche argentine - «è l´unica area ancora completamente selvaggia del nostro pianeta». Quanto meno avrebbero dovuto avere l´accortezza di scrivere «era», visto che negli ultimi anni questo pezzo di Polo Sud si è trasformato in una destinazione di lusso con crociere di una settimana che costano in media tra i 5 e i 10 mila euro. L´avventura è garantita, assicurano ancora le agenzie turistiche: «Vedrete iceberg che navigano alla deriva, ghiacciai che si rompono abbattendosi sull´Oceano in uno scenario silenziosissimo e irreale».
Quest´ultima informazione si è invece rivelata fin troppo vera per gli 89 passeggeri della nave da crociera Ushuaia, una delle tante che solcano le acque gelate del Polo. La scorsa notte s´è incagliata contro una roccia nella zona ovest della penisola ghiacciata, oltre 1300 km a sud della Terra del Fuoco. Sulla nave, ormai alla deriva, ora restano una trentina di uomini dell´equipaggio: verranno evacuati nelle prossime ore dalla Marina cilena, mentre tutti i turisti hanno già raggiunto sulle lance la fregata militare Aquiles. Sono in navigazione verso la baia di Fildes dove, a circa 350 km dalla zona dell´incidente, si trova la base militare Eduardo Frei. La nave, che batte bandiera panamense, perde combustibile ma non corre, per ora, il rischio di affondare.
Costruita quarant´anni fa come imbarcazione per ricerche scientifiche, l´Ushuaia è uno dei simboli del nuovo boom delle crociere nel paradiso ghiacciato dell´Antartide. Nell´estate australe - che inizia in questi giorni e finisce a febbraio - alcune decine di compagnie navali e più di un centinaio di navi da crociera portano verso i ghiacci della fine del mondo, partendo da Punta Arenas (Cile) o da Ushuaia (Argentina) - le due località nella Terra del Fuoco - centinaia di facoltosi turisti. Quest´anno, con la crisi dei "titoli spazzatura" si temeva che anche il turismo antartico avrebbe risentito dei terremoti nelle Borse ma, dai primi dati e dalle prenotazioni, non sembra che sarà così. Nell´ultimo decennio la crescita delle escursioni è stata progressiva e si è praticamente quintuplicata superando le 50 mila presenze nei tre mesi a cavallo tra il 2007 e il 2008. «Per alcuni - dicono gli agenti turistici - essere stati nell´Antartico è diventato un biglietto da visita, quasi un tatuaggio che bisogna poter esporre». L´anno scorso, con l´incidente all´Explorer, un´altra nave da crociera che s´inabissò tra i ghiacci poco dopo che cento passeggeri e cinquanta membri dell´equipaggio erano stati tratti in salvo, il governo argentino promise che avrebbe imposto un numero chiuso ai viaggi nella zona e controllato con molta attenzione le navi dirette alla Terra del Fuoco. Ma è rimasta una promessa. Tanto che le carcasse aumentano. Dopo l´Explorer, l´anno scorso finì alla deriva per essersi scontrato con un iceberg anche una nave norvegese, il Fram, che ospitava circa 250 turisti.
Gli esperti locali hanno lanciato più volte l´allarme sul fatto che con l´aumento vertiginoso del turismo, le piccole compagnie navali che operano nella zona accolgono più richieste di quelle che potrebbero soddisfare sacrificando soprattutto le norme di sicurezza e arruolando personale inadeguato. E´ un business che dura ogni anno pochi mesi e, in quei mesi, cercano di guadagnare il più possibile. Nel boom dei ghiacci, l´equazione è semplice: più aumenta il numero delle navi da crociera - 130 imbarcazioni hanno solcato i mari del Polo sud nel 2007 - sempre maggiore sarà la possibilità che si creino incidenti e situazioni pericolose. Tanto che, da qualche tempo, sia la Marina militare cilena che quella argentina affrontano l´arrivo dell´estate australe con nuovi piani per il soccorso a navi turistiche in difficoltà.
Sull´Ushuaia c´erano, tra gli altri, insieme a 14 danesi, 12 americani, 11 australiani e nove tedeschi, anche tre cittadini italiani: Daniela Bortolotti, Cristian Gemo e Massimo Manieri. Oggi verranno trasportati in aereo ad Ushuaia, la città argentina da dove erano partiti per il viaggio alla fine del mondo. Salvati i passeggeri, ora il recupero dell´imbarcazione spetta all´armatore. Ha molte probabilità di diventare un´altra lussuosa carcassa tra i ghiacci.