Giorgio Lonardi, la Repubblica 6/12/2008, 6 dicembre 2008
MILANO
Macché regali di Natale! Meglio risparmiare e lasciare i soldi in banca o alle Poste. Secondo un´indagine Confesercenti-Swg due famiglie su tre hanno deciso di tirare la cinghia. Risultato: quest´anno il valore delle strenne sotto l´albero calerà del 9%. In termini assoluti si tratta di un miliardo 173 milioni in meno del 2007. Ma non basta. Insensibili alle accorate raccomandazioni del premier Silvio Berlusconi gli italiani torneranno "formichine": crescerà infatti di un miliardo e mezzo di euro la somma destinata al salvadanaio. «Se il governo avesse detassato le tredicesime», accusa il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, «non ci sarebbe stato il calo dei consumi».
Dunque, ci aspetta un Natale austero. Su circa 38 miliardi di tredicesimi, poco meno di 17 miliardi (appunto il 9% in meno del 2007) andranno in regali. Al contrario saliranno di 550 milioni le risorse destinate ai conti in sospeso e di 318 milioni le rate per i mutui. Resta comunque un 4% di appassionati dello shopping ben deciso a spendere più dell´anno scorso mentre il 65% ci darà un taglio. Fra questi ultimi, inoltre, c´è un 28% che ridurrà gli acquisti di quasi un terzo. L´unica eccezione sono i regali per i bambini. Su questo capitolo di spesa le famiglie non faranno rinunce.
«Sul fronte dei consumi sarà il Natale più freddo degli ultimi anni», assicura Carlo Pileri, presidente di Adoc, associazione di consumatori, condividendo le stime di Confesercenti. Poi dice: «Quest´anno la spesa delle famiglie per i regali di Natale sarà in media di 140 euro, il 13,5% meno dell´anno scorso». Mentre secondo altre due associazioni, Adusbef e Federdistribuzioni «gli italiani possono rinunciare a tutto ma non al tradizionale cenone di Natale e Capodanno». Peccato che il cenone stesso costerà il 7% in più del 2007. Ancora più cupe le previsioni del Codacons che definisce i dati di Confesercenti «fin troppo ottimistici». Secondo l´associazione i consumi natalizi saranno «in picchiata» con riduzioni medie di spesa del 15% che in alcuni casi toccheranno punte del 25% in meno sullo scorso anno.
L´unico parere contrario è quello del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. Dice: «Che oggi la crisi si faccia sentire e che ci siano grosse difficoltà è sotto gli occhi di tutti. Noi sosteniamo sulla base dei nostri studi che a Natale non ci sarà il crollo dei consumi». E difende questa tesi sulla base di tre considerazioni: «Primo: perché la ritualità degli acquisti natalizi è fortemente radicata; secondo: perché una parte della tredicesima è certamente destinata agli acquisti; terzo: perché un prodotto su tre viene venduto attraverso le vendite promozionali».
Quanto alle associazioni degli agricoltori sottolineano la tendenza al risparmio e alla qualità. Coldiretti, ad esempio, nota che «otto milioni di italiani, il 15% in più del 2007, sceglieranno di acquistare i regali nei mercatini». Mentre Turismo Verde, associazione legata alla Cia-Confederazione italiana agricoltori, spiega che «gli agriturismo hanno fatto il pieno durante il ponte dell´Immacolata». E prevede dal 27 dicembre in poi un aumento delle presenze pari al 5%.