Alberto Flores d’Arcais, Lla Repubblica 6/12/2008, 6 dicembre 2008
NEW YORK
Che Obama fosse un formidabile raccoglitore di fondi elettorali era noto, lo aveva dimostrato per tutta la campagna elettorale, dalle primarie alla sfida finale con McCain. Si era parlato di una cifra attorno ai 600 milioni di dollari, ma solo giovedì sera si è saputa la cifra esatta, ed è una cifra che batte ogni record: 770 milioni solo per la sua campagna; se poi si sommano a quelli legati ad altre iniziative elettorali del partito democratico (raccolti non direttamente da lui, ma grazie a lui) si arriva quasi a un miliardo di dollari.
Le cifre definitive sono state rese note dallo staff del presidente-eletto giovedì sera, al termine di una serata di "ringraziamento" che si è tenuta allo Standard Club di Chicago, uno dei più esclusivi club privati per uomini d´affari degli interi Stati Uniti. Di fronte a una platea di businessmen (in maggioranza dell´Illinois) Obama, che era accompagnato dalla prossima First Lady Michelle, ha ringraziato tutti per l´eccezionale sforzo compiuto per fargli vincere la Casa Bianca: «Questo non è un addio, è solo un punto di partenza».
770 milioni di dollari secondo il Chicago Tribune, 750 secondo il New York Times. I calcoli non sono semplici, ma in tutti e due i casi Obama ha - da solo - raccolto più di quanto riuscirono a mettere insieme George Bush e John Kerry nelle elezioni del 2004.
In questa cifra non sono calcolati altri 211 milioni di dollari raccolti durante eventi-chiave della campagna elettorale: 100 millioni "Joint Committee" che Obama ha con il Democratic National Committee, soldi che sono stati usati dalle strutture del partito per portare il maggior numero di elettori ai seggi e per altre iniziative legate al voto; 61 milioni raccolti dal comitato ospite della Convention di Denver di fine agosto; infine una cifra ancora che si prevede attorno ai 50 milioni, che viene raccolta in questi giorni dai diversi "comitati di transizione" e da quello per l´Inauguration Day del 20 gennaio 2009.
Il database dei suoi finanziatori ha circa quattro milioni di nomi, dai cosiddetti "big donors", quelli che hanno contribuito con più di mille dollari alla sua campagna, grandi finanziatori a chi ha inviato dieci, venti o cinquanta dollari. In questi quattro milioni i "big donors" rappresentano il 47%, meno di quelli di Bush (60%) e Kerry (56%) ma comunque una cifra notevole.
La grande intuizione di Obama è stata quella di rinunciare (nonostante avesse detto inizialmente il contrario) ai finanziamenti pubblici per la campagna finale contro McCain (che invece li ha usati), rompendo una tradizione che risale ai tempi del dopo Watergate quando venne varata la legge sul finanziamento pubblico e non avendo così più limiti alla sua raccolta di fondi.
Obama inoltre è l´unico candidato che è riuscito a fare quello che nella storia delle presidenziali aveva fatto solo Ross Perot, il miliardario che nel 1992 si presentò come "terzo incomodo" nella sfida tra Bush padre e Clinton. Come Perot, ma senza un miliardario conto in banca privato, Obama ha comprato mezz´ora di "prime time" televisivo sui principali network, a pochi giorni dal voto.