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 2008  dicembre 06 Sabato calendario

DAL CORRISPONDENTE

DA NEW YORK
«Barack Obama non può diventare presidente degli Stati Uniti». La provocatoria tesi, per mesi rimbalzata nella blogosfera, è arrivata sul tavolo della Corte Suprema di Washington, chiamata a pronunciarsi sui dubbi sollevati da Leo Donofrio, avvocato del New Jersey convinto di poter rovesciare in punta di legge il risultato delle urne. La tesi di Donofrio è che non vi sono prove certe sul fatto che Obama sia nato negli Usa, come pretende la legge nel caso dei presidenti. Durante la campagna elettorale Donofrio aveva fatto causa allo Stato del New Jersey lamentando l’inelegibilità di Obama in ragione del fatto che il suo certificato originale di nascita alle Hawaii solleva dubbi di autenticità. Donofrio dopo l’Election Day ha compiuto un nuovo passo presentando una petizione alla Corte Suprema, ribadendo la tesi: «Obama è figlio di uno straniero e di un’americana e dunque solo il certificato di nascita può provare che possa diventare presidente».
In un primo momento a occuparsi della petizione era stato il giudice David Souter che l’aveva lasciata cadere, ma il colpo di scena è arrivato con la decisione del giudice Clarence Thomas, afro-americano e ultraconservatore, di coinvolgere la Corte Suprema. La tempistica del passo di Thomas ha mandato in fibrillazione Washington poiché il 15 dicembre è prevista la riunione nella capitale del Collegio Elettorale che formalmente nominerà il nuovo presidente. Se la Corte Suprema dovesse esprimersi prima di quella data negando l’elegibilità, il Collegio Elettorale si troverebbe nell’impossibilità di nominarlo, aprendo una grave crisi costituzionale.
Negli ambienti della Corte Suprema si esclude che la petizione di Donofrio possa essere accolta ma il fatto stesso di discuterla ha provocato tensioni e polemiche, soprattutto da parte di gruppi liberal che ancora ricordano il verdetto sulla riconta in Florida con cui alla fine del 2000 la Corte Suprema assegnò la presidenza a Bush. In attesa di conoscere l’esito della singolare iniziativa, Donofrio, che aveva contestato anche l’elegibilità di John McCain perché nato in una base militare nel Canale di Pana, incassa un’inattesa celebrità. /


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