Gianluca Paolucci, La Stampa 6/12/2008, 6 dicembre 2008
GIANLUCA PAOLUCCI
Rinvio dell’approvazione del bilancio e allargamento del cda per far entrare due esperti di fusioni e acquisizioni e ristrutturazioni societarie. La Pandette Finanziaria di Giuseppe Rotelli fa i conti con il brusco calo delle quotazioni di Rcs, la sua partecipazione di gran lunga più importante.
Nella piccola srl è infatti custodita la quota posseduta direttamente in Rcs Mediagroup, pari al 3,95%, più le opzioni put e call con la ex Banca popolare italiana. Opzioni sottoscritte in età lontana, quando Rcs quotava abbondantemente sopra i 4 euro. Ma ormai prossime alla scadenza. Il periodo d’esercizio è infatti tra il 24 e il 27 febbraio prossimi. Per quella data, se Rotelli dovesse decidere di comprare - o se Bpi decidesse di vendere - dovrebbe tirare fuori poco meno di 200 milioni di euro per un pacchetto di titoli che, complice il crollo dei mercati azionari, vale poco più di 50 milioni di euro. A fronte di prezzo d’esercizio delle opzioni tra 4,45 e 4,50 euro per azione il titolo valeva alla chiusura di ieri 1,08 euro. Tra l’altro, i contratti put & call tra Pandette e Bpi prevedono che la banca eserciti il voto in assemblea secondo le indicazioni di Pandette.
Così, il Re della sanità lombarda è corso ai ripari. Come primo passo, ha deciso di postipare l’apprvazione del bilancio al 30 giugno entro «il maggior termine di 180 giorni. Quindi si è dimesso da amministratore unico per far decadere il cda e nominarne uno nuovo di tre membri. Gli altri due posti sono andati a David Fontana e Andrea Spadacini, entrambi dello studio legale Lombardi Molinari e associati, storico consulente del gruppo Rotelli e, recentemente, impegnato nella rinegoziazione del prestito Tassara. Il nuovo cda resterà in carica un anno. Abbastanza per sistemare un’altra quota, il 10% di Rcs, «strategica per il sistema»
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