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 2008  dicembre 06 Sabato calendario

La griglia della Formula 1 è sempre più stretta. Honda sta lasciando il campionato di F1 dopo una presenza di 44 anni in questo sport

La griglia della Formula 1 è sempre più stretta. Honda sta lasciando il campionato di F1 dopo una presenza di 44 anni in questo sport. L’uscita della casa automobilistica con sede a Tokyo ha molto a che fare con le difficoltà causate dal rapido peggioramento del mercato automobilistico globale. Ma è anche un segnale preoccupante per l’economia delle corse automobilistiche della F1. La partenza della Honda potrebbe non essere l’unica. Darà agli assediati concorrenti come Toyota e Bmw Sauber una scusa per tagliare la corda. La formula Uno è lo sport più caro del mondo. Ma uno sport in cui il momento del cambio delle gomme ha la stessa importanza dell’investimento presenta sempre un certo rischio nei risultati. L’anno scorso, con il nono posto Honda ha realizzato una misera performance, nonostante avesse uno dei più elevati budget di circa 420 milioni di euro. Honda ha fatto alcuni errori. L’anno scorso ha trascurato sponsorizzazioni a favore di una campagna ambientale autofinanziata che le sarà costata cara. Si ritiene che i quattro team principali - McLaren, Williams, Renault e Ferrari - realizzino fino a 40 milioni di euro annui da accordi con società come i giganti delle telecomunicazioni Vodafone e AT&T, Dutch bancassurer Ing e la compagnia aerea degli Emirati Arabi Uniti, Etihad. Eppure, la partenza di Honda evidenzia la serietà che la minaccia della crisi finanziaria globale rappresenta per il futuro di questo sport. Tutte le case automobilistiche saranno sottoposte alla pressione degli azionisti per rivedere i loro impegni nella F1 dopo che a novembre le vendite globali di auto hanno subito un calo del 45%. Le sponsorizzazioni saranno inoltre rinegoziate in modo aggressivo nel mezzo della crisi della spesa globale di marketing. La formula Uno deve adeguarsi. Il suo consiglio di amministrazione ha avanzato proposte controverse. L’uscita di Honda dovrebbe rendere più urgente il ripensamento. / (Traduzioni a cura del Gruppo Logos)