Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  dicembre 06 Sabato calendario

Ali Al-Naimi, il ministro del petrolio dell’Arabia saudita, ha dichiarato una volta che il mercato petrolifero è più influenzato dalle parole che dai fatti

Ali Al-Naimi, il ministro del petrolio dell’Arabia saudita, ha dichiarato una volta che il mercato petrolifero è più influenzato dalle parole che dai fatti. Eppure quando si tratta di Opec, pochi sembrano ascoltare. L’Arabia afferma di volere un recupero del petrolio fino a 75 dollari. Il cartello petrolifero si è già accordato per un taglio della produzione per stimolare il prezzo e ha pianificato altri tagli per la sua riunione dell’11 dicembre. Tuttavia, il prezzo del petrolio continua a scendere.  sorprendente. Il prezzo del petrolio è fissato dalla domanda e dall’offerta. L’Opec controlla il 40% dell’offerta di petrolio e, di conseguenza, il suo impegno pubblico di tagliare la produzione dovrebbe contribuire a sostenerne il prezzo. Ci sono almeno due ragioni che spiegano perché il mercato sta ignorando il cartello. Una è che non crede che tutti i membri dell’Opec attueranno effettivamente i tagli. Il cartello si era già impegnato a tagliare l’offerta di 2 milioni di barili al giorno ma gli analisti ritengono che sia riuscito a tagliarne soltanto poco più della metà. Inoltre, mentre il prezzo del petrolio è in calo aumenta la tentazione dei governi in difficoltà dei Paesi Opec di imbrogliare sulle loro quote. Per i Paesi Opec più piccoli è più difficile e caro chiudere il rubinetto. La notizia che a gennaio il Kuwait e gli Emirati Arabi Uniti forniranno importanti clienti asiatici con addirittura più petrolio rispetto a dicembre rafforza la sensazione che ognuno stia andando per conto proprio. Nel frattempo, l’influenza della speculazione sul mercato del petrolio ha indebolito il potere dell’Opec. Gli hedge fund a corto di soldi, che avevano posizioni lunghe sul petrolio, ora vendono, facendo scendere il prezzo. Ciò non vuol dire che l’Opec non recupererà più il suo potere di fissazione dei prezzi. Quando l’economia mondiale, e quindi la domanda di petrolio, mostreranno segnali di recupero, gli operatori inizieranno a concentrarsi di nuovo sul lato dell’offerta. Ma è improbabile che questo avvenga a breve termine. / Per approfondimenti: http://www.breakingviews.com/