Rossana Lacala, Novella2000, n. 50, 11/12/2008, pp. 56-61, 11 dicembre 2008
Evelina Christillin. Presidente della Fondazione Teatro Stabile di Torino dal 27 maggio 2007. «Un’espressione che mi infastidisce è: ”Una con le palle”
Evelina Christillin. Presidente della Fondazione Teatro Stabile di Torino dal 27 maggio 2007. «Un’espressione che mi infastidisce è: ”Una con le palle”. Mi piacerebbe invece: ”Una con le spalle”. E sa perché? Perché noi donne sappiamo pensare e fare più cosa nella singola unità di tempo e alla prova del dolore non ci abbattiamo come gli uomini. In più, il nostro corpo che cambia nel corso della vita ci abitua ai mutamenti. Siamo così, flessibili». *** Ha organizzato le Olimpiadi 2006 di Torino. *** Erede di una famiglia di industriali. Ha studiato con Margherita Agnelli. *** Moglie di Gabriele Galateri di Genola, oggi presidente di Telecom con un passato di amministratore delegato in Fiat e in finanziarie della famiglia Agnelli. *** La madre è morta nel 1999. «Aveva 60 anni, un cancro ai polmoni, fumava come una turca. Era bella, energica… Il motore della famiglia. Via lei, ho smesso di essere figlia e ho dovuto sostenere sulle mie spalle il dolore di mia figlia Virginia, e lo strazio di papà. Poi c’era il lavoro: le Olimpiadi invernali di Torino, ci eravamo appena assicurati la candidatura, insperata: era da 46 anni che l’Italia non vinceva. Non avevo esperienza, ero docente di Storia dello sport a Torino, un’archivista, un topo da biblioteca. L’artefice della mia avventura olimpica è Valentino Castellani, allora esponente del Pds. Nel 1997 si presentava per un secondo mandato a sindaco e mi chiese una mano, gliela diedi. Vinse e mi offrì l’assessorato allo Sport, declinai. […] Di lì a poco la proposta a guida del comitato per la candidatura alle Olimpiadi: da ex Nazionale di sci alpino, mi lanciai». Dell’Avvocato «ricordo ancora quando arrotando tutte le sue erre mi rispose: ”Mah! Proviamo. Nessuno ha mai vinto al primo tentativo. Ti trovo due contatti”. Erano Jean-Claude Killy, il celebre sciatore francese, e Antonio Samaranch, allora presidente del Comitato olimpico internazionale». *** A Torino «la Consolata è il mio luogo del cuore: sa è il santuario delle cause impossibili, ci vado spesso a raccogliermi». *** Juventina dall’età di sei anni. «Sì una passionaccia». *** Crede nel Pd. « Ma Veltroni dovrebbe avere più coraggio». *** Sua figlia Virginia l’ha bollata come radicalchic e dice che vota a destra. «Ah i figli! […] E’ una ragazza in gamba, oggi è il braccio destro in Italia di Vivienne Westwood. Sa quel che vuole». *** Fa giardinaggio. «Curo anche un orto. Ora ce l’ho coi pomodori: son venuti su male. Mi hanno consolato fragole e albicocche. […] A stare piegati sulla terra si impara la pazienza, l’umiltà e il piacere di stupirsi». *** «Ho un ernia discale, che combatto con 45 minuti di ginnastica al giorno su schema del preparatore atletico della Juve». *** «Tony Blair è bellissimo: in foto e in Tv non rende». *** «Non mi piacciono gli spazi vasti, e leggo romanzi».