Maria Giuseppina Buonanno, Novella2000, n. 50, 11/12/2008, pp. 16-17, 11 dicembre 2008
Bice Biagi. Autrice del libro In viaggio con mio padre (Rizzoli). «Il viaggio è nato dalla gente che ha cominciato a invitare me e mia sorella per ricordare, con inaugurazioni e incontri, nostro padre
Bice Biagi. Autrice del libro In viaggio con mio padre (Rizzoli). «Il viaggio è nato dalla gente che ha cominciato a invitare me e mia sorella per ricordare, con inaugurazioni e incontri, nostro padre. In ogni tappa lui c’era sempre, attraverso le parole di un partigiano, ricordi buffi o commoventi […] Qualche volta mi capita di parlargli a voce alta, di ringraziarlo. O di svegliarmi di notte. […] La nostra è stata una famiglia normale: in casa c’erano regole, libertà, senso etico, gli abiti cuciti da nonna Bice, nessuno spreco. Ancora oggi a me capita di fare le polpette col lesso avanzato. Non è stato un padre tradizionale. Non faceva vacanze con noi e non è mai andato a parlare con un professore. Eppure sapeva esserci al momento del bisogno. Ci ha insegnato a essere indipendenti. A 14 anni mi ha portato nel suo studio e mi ha detto di leggere i libri che volevo. Io ho preso subito L’amante di Lady Chatterley. […] A volte era troppo permaloso, ma non conosceva il rancore».