Raimondo Bultrini, la Repubblica 3/12/2008, 3 dicembre 2008
Il 2 dicembre la Corte costituzionale thailandese ha sciolto il Partito del potere popolare (Ppp) al governo e gli altri due partiti della coalizione e ha destituito il premier Somchai Wongsawat, condannandolo a cinque anni lontano dagli incarichi pubblici
Il 2 dicembre la Corte costituzionale thailandese ha sciolto il Partito del potere popolare (Ppp) al governo e gli altri due partiti della coalizione e ha destituito il premier Somchai Wongsawat, condannandolo a cinque anni lontano dagli incarichi pubblici. L’accusa è di frode elettorale nelle elezioni del dicembre 2007 che portarono al potere il Ppp. Da quel momento le proteste dell’opposizione, guidata dall’ Alleanza popolare per la democrazia (Pad), si sono fatte sempre più incalzanti. Il 25 novembre gli oppositori, tutti vestiti di giallo (il colore del re), hanno occupato l’aeroporto di Bangkok, bloccando per una settimana oltre 300 mila turisti stranieri nella capitale della Thailandia. Intanto nel paese continuano le violenze tra forze pro e antigovernative. Sempre il 2 dicembre una granata lanciata da ignoti ha ucciso un manifestante e ferito ventidue persone all’aeroporto. Anche la crisi politica non si può considerare conclusa: la sentenza della Corte non priva i membri del governo del seggio in parlamento. Possono quindi costituire un’altra coalizione ed eleggere un nuovo premier.