Aldo Grasso, Corriere della Sera 5/12/2008, 5 dicembre 2008
Pif è l’unico intervistatore che quando fa le domande ride di gusto. Tanto che un intervistato, un simpatico disagiato mentale, gli dice: «Tu potresti essere uno dei nostri»
Pif è l’unico intervistatore che quando fa le domande ride di gusto. Tanto che un intervistato, un simpatico disagiato mentale, gli dice: «Tu potresti essere uno dei nostri». Pif è l’unico intervistatore che fa le domande e le accompagna con i sottotitoli, per paura che lo spettatore non capisca. Pif è l’unico intervistatore che al termine della sua inchiesta ammette candidamente: «Quel che ho capito è che c’è molto da capire». Pif (al secolo Pierfrancesco Diliberto) ha dismesso gli abiti delle Iene e si è trasformato in «Testimone» speciale per indagare su realtà poco conosciute o scarsamente frequentate dai media (Mtv, mercoledì, ore 21.30). La puntata dell’altra sera era dedicata al tema della follia: «Da vicino nessuno è normale». Pif ha incontrato alcuni uditori di voci: potenziali scultori, poeti, cantanti che sentono le voci e ora sono in terapia, cercano di guarire con la musica, con la danza, con la parola. Sostiene Pif: «La malattia mentale spaventa, perché in Italia se ne parla poco e in modo scorretto. Inquieta, perché è una malattia dello spirito e non del corpo. Ed è un tabù, perché è meno lontana dalla nostra realtà di quel che vorremmo ». Il che è vero ma non bisogna nemmeno pensare che la legge Basaglia, varata giusto trent’anni fa, sia stata di per sé taumaturgica. Come già allora sosteneva Mario Tobino, scrittore, medico, direttore di un ospedale psichiatrico, i malati mentali vanno curati e insieme amati, perché riteneva, come gli antichi, che la pazzia fosse una manifestazione del divino. In Pif c’è un po’ dello spirito buonista, dell’atteggiamento ex equo solidale di Mtv, ma la sua indagine sulle malattie mentali è curiosa, piacevole, intelligente. Pif ribadisce un concetto fondamentale: nel racconto l’importante è il punto di vista e ogni punto di vista rappresenta anche una scelta morale.