Corriere della Sera 5/12/2008, 5 dicembre 2008
Perquisizioni e denunce Due giorni di botta e risposta tra toghe Le accuse reciproche tra magistrati campani e calabresi Il blitz Martedì 2 dicembre, un centinaio di uomini delle forze dell’ordine inviati dalla Procura di Salerno, hanno «circondato» la Procura di Catanzaro
Perquisizioni e denunce Due giorni di botta e risposta tra toghe Le accuse reciproche tra magistrati campani e calabresi Il blitz Martedì 2 dicembre, un centinaio di uomini delle forze dell’ordine inviati dalla Procura di Salerno, hanno «circondato» la Procura di Catanzaro. I magistrati campani, guidati dal procuratore di Salerno Luigi Apicella (foto, a sinistra in alto) hanno notificato avvisi di garanzia e perquisito case e uffici dei magistrati calabresi che hanno tolto le inchieste «Poseidone» e «Why Not» all’ex pm Luigi De Magistris, e dei magistrati che hanno ereditato queste stesse inchieste L’accusa Riguardo alle inchieste, la Procura di Salerno imputa ai colleghi di Catanzaro di averle «smembrate e disintegrate per favorire alcuni indagati». Tra questi l’ex ministro Mastella, il segretario dell’Udc Cesa, il generale della Gdf Lombardo e il capo della Compagnia delle Opere per il Sud Antonio Saladino I reati I pm salernitani accusano di concorso in corruzione in atti giudiziari, tra gli altri, il procuratore di Catanzaro Mariano Lombardi (foto, a sinistra in basso) La reazione La Procura di Catanzaro ha avviato un’azione contro i colleghi di Salerno. Sette di loro, tra i quali Apicella, sono indagati per abuso e interruzione di pubblico ufficio