Fabrizio Roncone, Corriere della Sera 3/12/2008, 3 dicembre 2008
ROMA – La buona notizia, per Silvio Berlusconi, è che ha amici sinceri. Quelli che contano, quelli ai quali lui tiene, sono sinceri
ROMA – La buona notizia, per Silvio Berlusconi, è che ha amici sinceri. Quelli che contano, quelli ai quali lui tiene, sono sinceri. E leali. E non stanno lì a tirargli trappoloni infami come capita a qualcun altro. una bella fortuna, questa. Percepibile, con nettezza, nelle ultime ore: con lui, il Cavaliere, che avanza con qualche fatica nel gran pantano della vicenda Iva-Pay tv-Sky, e con loro che intervengono rapidi e chiari, per spiegargli qual è, di cuore, la soluzione migliore. Bastava andare, già ieri, a pagina 3 del Foglio: editoriale non firmato (sebbene celasse alcuni inconfondibili, sofisticati e provocatori tratti intellettuali di Giuliano Ferrara, direttore di antica ispirazione berlusconiana). Titolo: «Qual è la nostra adesione alla campagna Sky per la libertà di antenna ». Succo del ragionamento: sono vere tutte le motivazioni accampate finora da Palazzo Chigi per spiegare il contestato provvedimento, «ma è anche vero che portare via per decreto due terzi degli utili a un editore televisivo che investe e dà lavoro, è qualcosa di molto simile a quanto per anni i dirigisti di ogni colore hanno cercato di infliggere, come punizione divina, alle tv del Cavaliere. E spingere oggi il fornitore di un servizio popolare di largo consumo, che riguarda tanti milioni di famiglie, a tassare gli utenti e contribuenti – conclude il Foglio – è probabilmente una boiata pazzesca. Ci si può ripensare, o no?». Il suggerimento – inequivocabile – è: fare un passo indietro, e se non proprio ripensarci, almeno rivalutare, limare, modificare il decreto. Che poi – ecco un altro amico vero – è ciò che dice anche padre Gianni Baget Bozzo, sacerdote prima democristiano, poi socialista di rigida confessione craxiana, quindi tra i fondatori di Forza Italia (e, negli anni, voce assai ascoltata dal Cavaliere). Padre Gianni, lei che consiglio dà a Berlusconi? «Mah, io sento tante proteste, leggo come un moto di rivolta tra gli italiani e perciò...». Perciò? «A Silvio dico che un passo indietro si può sempre fare». Berlusconi, i passi indietro, li detesta. «Lo so. Lui ha la tendenza a sentirsi infallibile. Ma il passo indietro di un potente è sempre anche un grande colpo di scena. un gesto che la gente apprezza». Lei sostiene che se Berlusconi decidesse di modificare il decreto sull’Iva, finirebbe per ottenere un aumento del consenso? «Io dico di sì. Ma guardi che lui, queste cose, le sa. un micidiale osservatore di questi meccanismi.... ». Consigli precisi. Che, per altro, trovano sponde. Anche nella componente di An del Pdl. Sentite Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato: «Allora: premesso che tutta questa baruffa mi pare creata ad arte dall’opposizione, abilissima ad ignorare quanto di buono contengono tutte le altre misure adottate dal governo per fronteggiare la crisi...». Premesso questo? «Se il provvedimento proprio non piace, può anche essere rivisto, ripensato... ». Ma ad un patto. Italo Bocchino, vicecapogruppo alla Camera, su questo è netto: «Certo che il decreto può essere rivalutato... su questa ipotesi, d’altra parte, erano già stati disponibili anche Cicchitto e Quagliariello... il problema è Sky». In che senso? «Non può sparare a pallettoni. Ma se cambia atteggiamento, allora noi...». Potremmo, sarebbe il caso, perché no? Sono possibilisti, affettuosi, pieni di suggerimenti. Anche se poi, come spiega Giuliano Ferrara nell’editoriale del Foglio in edicola questa mattina, «è la reazione del Cavaliere che fa impazzire di gioia i suoi esegeti. Perché si guarda intorno, pensa con orrore a un’alleanza organica della sinistra con Murdoch in nome di valori molto berlusconiani, e allora sparacchia contro la sinistra che difende i ricchi, rinnova la sua ampia solidarietà a Tremonti e infine, ciliegina sulla torta, si dichiara pronto a tornare indietro su insistenza della sinistra, per poi minacciare una campagna vittimista contro il conflitto di interessi che lega Veltroni a Murdoch. Il genio del male – conclude il Foglio – ha colpito ancora ». L’editoriale «Questa è la nostra adesione alla campagna Sky per la libertà di antenna», titolava il Foglio di ieri. Riprendendo la formula di Sky con l’email di Palazzo Chigi Fabrizio Roncone