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 2008  dicembre 03 Mercoledì calendario

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

NEW YORK – E se la più grave crisi dai tempi della Grande Depressione fosse soltanto una creazione dei media: una sorta di diluvio universale senza la pioggia? A lanciare la provocatoria tesi, in un editoriale sul Wall Street Journal, è la scrittrice-giornalista Peggy Noonan, suggeritrice di Ronald Reagan e oggi la columnist conservatrice più influente di Washington.
«Il coro dei media americani ci martella tutti i giorni che siamo nella Seconda Grande Depressione – scrive la Noonan ”, la chiamano crisi, cataclisma, collasso totale. Ma poi esci di casa e tutto è identico agli anni scorsi: stessi americani dall’aspetto affluente, stessi carrelli strapieni, stessa gente sovrappeso». Morale della favola? «Niente è cambiato », replica la Noonan.
La riprova verrebbe dal cosiddetto Venerdì Nero, quintessenza del consumo di massa, giudicato dagli analisti un termometro importante per valutare la propensione al consumo degli americani. Nel venerdì che ogni anno segue la giornata dedicata al Ringraziamento ed apre la stagione del Natale, negli Stati Uniti sono stati spesi 10,6 miliardi di dollari, contro i 10,3 spesi lo stesso giorno di un anno fa. Cioè il 3% in più rispetto al 2007.
Il boom non si è limitato al Venerdì Nero, quando per tradizione negozi e grandi magazzini aprono a mezzanotte, alle due, alle quattro del mattino e mettono in vendita la merce a prezzi stracciati. Da giovedì a domenica ben 173 milioni di americani si sono riversati nei negozi o hanno navigato online a caccia dei migliori affari (più 17% rispetto al 2007), spendendo mediamente 372 dollari a testa (più 7%).
L’ammontare della cifra ha sorpreso non solo i più pessimisti, che prevedevano un calo di vendite anche del 10%, ma anche gli ottimisti, che invece contavano in una buona riuscita del Black Friday, soprattutto per i forti sconti (fino al 70%) applicati sui prezzi di molti prodotti di largo consumo, ma non si aspettavano vendite nel 2008 tali da superare quelle del 2007.
La corsa ai saldi è stata così sfrenata da provocare addirittura una vittima: un commesso di Valley Stream, a Long Island, è morto travolto da almeno 200 persone che all’alba premevano con tale frenesia alle porte del grande magazzino Wal-Mart da arrivare a sfondarle. L’uomo ha cercato di opporsi alla ressa ma è stato calpestato ed ucciso. Uno scenario certamente impensabile durante la Grande Depressione del ’29, quando, come nota la Noonan, «la gente vendeva mele e matite agli angoli delle strade e bimbi affamati e con le facce sporche tremavano nei loro cappottini lisi mentre facevano la coda per prendere le razioni del governo».
Ma a sfatare la tesi secondo cui la Seconda Grande Depressione sarebbe l’ennesima bufala dei mass media – alla stregua del millennium bug, della Sars e dell’influenza aviaria – è Paul Krugman, Premio Nobel per l’Economia nel 2008. «L’economia sta per cadere nel precipizio – dichiara in un’intervista all’Huffington
Post ”. Temo che a questo punto neppure misure drastiche potranno salvarci dalla caduta».
Secondo il settimanale Usa Today, i supersconti rischiano di danneggiare l’economia perché «pur favorendo lo shopping, riducono quasi a zero i profitti di negozi e grandi magazzini già in crisi».
Alessandra Farkas