Sergio Romano, Corriere della Sera 3/12/2008, 3 dicembre 2008
La ratifica Caro Romano, in realtà la Corte Costituzionale Ceca ha già risposto affermativamente al quesito posto dal presidente Klaus: il 26 novembre ha dichiarato che «il Trattato di Lisbona non contraddice l’ordine costituzionale»
La ratifica Caro Romano, in realtà la Corte Costituzionale Ceca ha già risposto affermativamente al quesito posto dal presidente Klaus: il 26 novembre ha dichiarato che «il Trattato di Lisbona non contraddice l’ordine costituzionale». L’effetto di questa notizia è un indebolimento delle posizioni di Klaus e probabilmente una rapida ratifica del Trattato, infatti i maggiori partiti si stanno accordando per una «tregua» durante la presidenza Ceca dell’Ue. Ma anche l’ultimo tassello sta completando il faticoso mosaico: il 27 novembre una commissione del Parlamento irlandese ha stabilito che «non ci sono ostacoli giuridici perché in Irlanda si svolga un secondo referendum sul Trattato di Lisbona»; inoltre nella relazione allegata si dichiara che «la posizione dell’Irlanda all’interno della Ue è "sminuita" da quando il referendum è stato respinto a giugno. (...) Il miglior modo di servire gli interessi dell’Irlanda è tenerla al centro dell’Europa». Infine, secondo un recente sondaggio, il 43% degli elettori avrebbe votato «sì» (e il 39% «no») in un secondo referendum, se avesse l’assicurazione che l’Irlanda manterrebbe le sue specificità. Dal giorno del «no» irlandese altri 7 Stati hanno terminato la ratifica parlamentare, mentre 14 hanno depositato gli strumenti di ratifica: un chiaro segnale di voler portare a compimento il percorso. Io sarei stato insomma un po’ più tenero: oramai è chiaro che Lisbona entrerà in vigore, come hanno deciso le cancellerie europee, con o senza l’Irlanda. Paolo Sinigaglia, Como Grazie per l’aggiornamento. Spero che lei abbia ragione.